“Rispetto, rispetto, veniamo prima noi delle imprese e della viabilità”. Esplode la protesta a Genova da parte degli sfollati del ponte Morandi, che in consiglio regionale hanno chiesto garanzie sul loro futuro: “Vogliamo la casa” hanno detto chiedendo di voler entrare nelle loro abitazioni per prendere almeno le loro cose.
E sulla protesta degli sfollati è scontro tra Di Maio e Toti: “Hanno ragione. Non si può lasciare la gente in balia delle elemosine di Autostrade”, dice il vicepremier. Il governatore della Liguria replica: “Le famiglie hanno avuto alloggi e a tempo di record”, afferma Toti che poi annuncia che entro cinque giorni Autostrade presenterà il piano per la demolizione della struttura.
La regione Liguria e il comune di Genova hanno chiesto una legge speciale per Genova che snellisca le procedure per l’affidamento dei lavori di progettazione e di esecuzione delle opere per ricostruire ponte Morandi, verificando se ci sono le condizioni per prevedere, per il periodo dell’emergenza, la sospensione del pagamento di mutui, tributi, contributi e premi.
“Stiamo mettendo a punto un decreto urgente che, oltre al problema di tante persone abbandonate in Italia come i terremotati di Ischia e del Centro Italia, affronti anche il tema di Genova e soprattutto di coloro che sono sfollati e hanno diritto ad una casa”. Lo annuncia a Napoli il vice premier Luigi Di Maio.
Intanto, il ministro delle Infrastrutture Toninelli in aula alla Camera ha annunciato di aver “desecretato le concessioni nonostante le pressioni subite”, e che per gli sfollati il governo troverà “una sistemazione entro tre mesi”, in anticipo rispetto alle previsioni. Il ministro infine assicura che Autostrade “non ricostruirà il ponte”.