Sono cinque le specie di parassiti che causano la malaria negli esseri umani, ma uno è il tipo più pericoloso: il Plasmodium Falciparum. Quest’ultimo è lo stesso che ha colpito la piccola Sofia, deceduta per la malattia, ed i due bambini già ricoverati all’Ospedale di Trento. Ciascuno dei tipi di malaria presenta diverse varianti o ceppi.
La malaria, si spiega sul sito del ministero della Salute, è una malattia infettiva causata da un microrganismo parassita del genere Plasmodium, che si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare del genere Anopheles. Il contagio è possibile anche da trasfusioni di sangue infetto utilizzo di siringhe e strumenti infettati. Le zanzare infette sono dette “vettori della malaria” e pungono principalmente tra il tramonto e l’alba. Questa malattia è la principale causa di mortalità in numerose nazioni.
In Italia è scomparsa a partire dagli anni ’50 e i casi di malattia che si verificano, comunque, ogni anno nel nostro Paese, sono legati soprattutto ai turisti che rientrano da paesi malarici e all’immigrazione da tali Paesi. Esistono quattro principali specie di parassiti che causano la malaria negli esseri umani: Plasmodium falciparum, responsabile della malaria maligna o terzana; Plasmodium vivax responsabile della terzana benigna; Plasmodium ovale che provoca una forma simile di malaria terzana benigna; Plasmodium malariae responsabile di una forma di malaria definita “quartana” a causa della caratteristica periodicità con cui si presenta la febbre.
Il Plasmodium falciparum e il Plasmodium vivax sono i più comuni. Il Plasmodium falciparum è il più letale. Nelle zone endemiche non sono rare infezioni “miste”, con contemporanea presenza di plasmodi di tipi diversi. Si sono anche verificati casi di malaria umana dovuti al Plasmodium knowlesi, una specie che causa la malaria nelle scimmie ed è localizzata in alcune aree forestali del Sud-Est asiatico.
Il periodo di incubazione della malaria, ovvero il tempo trascorso tra la puntura infettante e la comparsa dei sintomi clinici, è di circa 7-14 giorni per l’infezione da P. Falciparum, di 8-14 giorni per P. vivax e P. ovale, e di 7-30 giorni per P. malariae. Per alcuni ceppi di P. vivax l’incubazione si può protrarre per 8-10 mesi; tale periodo può essere ancora più lungo per P. ovale. Nel caso di infezione malarica da trasfusione, il periodo di incubazione può dipendere dal numero di parassiti trasfusi ed è usualmente breve, ma può protrarsi fino a due mesi. (ANSA)