Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato oggi che il presidente Vladimir Putin ha concesso ieri un’intervista al giornalista americano Tucker Carlson, ma non ha fatto sapere quando verrà pubblicata.
Lo riferiscono le agenzie russe. Il giornalista aveva fatto sapere di recarsi a Mosca per intervistare Putin. Una delle ultime interviste di livello mondiale Putin l’aveva rilasciata al regista e premio Osca Oliver Stone, che ne aveva fatto un documentario molto interessante sulla figura del leader russo.
“Il nostro dovere di giornalisti è informare la gente”, ha scritto l’ex di Fox News sul suo profilo X annunciando il faccia a faccia con il presidente russo che due anni fa ha avviato l’operazione militare speciale in Ucraina. Ed ha aggiunto: “Elon Musk ci ha promesso che non la censurerà. Di questo gli siamo grati”.
Why I'm interviewing Vladimir Putin. pic.twitter.com/hqvXUZqvHX
— Tucker Carlson (@TuckerCarlson) February 6, 2024
Da anni strenuo difensore del leader del Cremlino e feroce critico dei suoi oppositori in Occidente, l’ex anchor è diventato celebre per le sue posizioni controcorrenti.
Carlson ha precisato che “ci sono ovviamente rischi in questa intervista e ci abbiamo pensato molto nel corso di molti mesi”. Poi riferendosi all’Ucraina ha aggiunto che “due anni dopo l’inizio di una guerra che ha cambiato il mondo, la maggioranza degli americani non è informata”, accusando i media tradizionali nel mondo anglosassone di essere “corrotti” e di “mentire a lettori e spettatori”.
E’ da tempo che Carlson non fa mistero del suo desiderio di un faccia a faccia con il leader del Cremlino: in passato aveva detto che a impedirglielo sarebbe stato il governo degli Stati Uniti.
Carlson è stato per anni una delle star della Fox fino a quando lo scorso aprile è stato messo alla porta dopo una serie di polemiche sia personali che professionali. “Era fuori dal coro”, ossia indipendente e non allineato al pensiero unico dominante in occidente.
Secondo Carlson, l’intervista al leader russo servirà a controbilanciare il vasto spazio dato dai media Usa al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, le cui interviste, secondo l’ex anchor “sono sessioni cortigiane disegnate specificamente per amplificare le richieste di coinvolgere ancora di più gli Stati Uniti (e la NATO) in una guerra nell’Europa dell’Est e per far pagare a noi questa guerra”. Carlson ha infine affermato di non essere a Mosca perché ama Putin, ma “perché amiamo gli Stati Uniti e vogliamo che restino prosperi e liberi”.