Via libera definitivo del Parlamento europeo al al certificato digitale Covid dell’Ue. Gli eurodeputati hanno completato il lavoro legislativo sul documento per facilitare gli spostamenti all’interno dell’Unione e contribuire alla ripresa economica. Il testo dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, per l’entrata in vigore e l’applicazione immediata dal primo luglio 2021.
La Plenaria ha approvato mercoledì i nuovi regolamenti UE sul certificato Covid digitale con 546 sì, 93 contrari e 51 astenuti (cittadini dell’UE) e 553 favorevoli, 91 contrari e 46 astensioni (cittadini di paesi terzi residenti nell’Ue). Il certificato sarà rilasciato gratuitamente dalle autorità nazionali e sarà disponibile in formato digitale o cartaceo con un codice QR. Il documento attesterà che una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o ha effettuato un test recente con esito negativo o che è guarita dall’infezione. In pratica, si tratta di tre certificati distinti. Un quadro comune dell’Unione europea renderà i certificati compatibili e verificabili in tutta l’Unione europea, oltre a prevenire frodi e falsificazioni. Il sistema si applicherà dal primo luglio 2021 e resterà in vigore per 12 mesi.
Il certificato non costituirà una condizione preliminare per la libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio. Durante i negoziati tra le istituzioni, gli eurodeputati hanno ottenuto un accordo che stipula che gli Stati dell’Unione non potranno imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati – come quarantena, autoisolamento o test – “a meno che non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica”.
Si dovrà tenere conto delle prove scientifiche, “compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc)”. Le misure dovranno essere notificate, se possibile, con 48 ore di anticipo agli altri Stati membri e alla Commissione, mentre il pubblico dovrà ricevere un preavviso di 24 ore. I Paesi dell’Ue sono incoraggiati a garantire che i test abbiano prezzi abbordabili e siano ampiamente disponibili. Su richiesta del Parlamento, la Commissione si è impegnata a mobilitare 100 milioni di euro dallo strumento per il sostegno di emergenza per consentire agli Stati membri di acquistare test per il rilascio di certificati di test digitali Covid dell’Ue.
Il passaporto vaccinale, oltre ad essere un subdolo ricatto, non essendoci obblighi vaccinali (in Italia è imposto solo ai sanitari, ndr), vìola la libertà di circolazione e lo stesso trattato europeo di Schengen sulla libera circolazione di merci e persone, nonché non tiene assolutamente conto della risoluzione approvata dal Consiglio d’Europa (organizzazione diversa dal Consiglio Ue, ndr) che intimava ai 47 stati membri di garantire una corretta informazione sulla NON obbligatorietà dei vaccini e che i non vaccinati non dovevano essere discriminati. Leggi.
Bisogna inoltre capire come se ne esce con il Garante della Privacy che già aveva fatto sapere dell’illegittimità del pass europeo in merito al trattamento dei dati personali e sullo stato di salute di milioni di cittadini.
Avvocato Sandri: “Pronti a opporci in tutte le sedi”
“Dopo il voto del Parlamento Europeo – spiega l’avvocato battagliero Mauro Sandri sui social – si attende ora il passaggio al Consiglio dell’Unione Europea per la definitiva approvazione a cui farà seguito la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea. Successivamente dovrà essere approvato il Regolamento esecutivo. A prestissimo una informazione tecnica su quanto sta avvenendo con le istruzioni pratiche per gestire questo specifico contrattacco. vergogna.pass@gmail.com”, conclude il legale.