Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, si è recato nelle zone colpite dal terremoto a Norcia e a San Ginesio (Macerata). Il premier, accompagnato dal capo della protezione civile Curcio e dal commissario Errani, si è recato anche ad Amatrice (Rieti). Nella città reatina, devastata dai terremoti del 24 agosto e di fine ottobre, ha incontrato i giornalisti presso la nuova mensa nell’area food.
“La riapertura del centro storico di Norcia – ha detto Gentiloni – è un segno di volontà di riprendere, di ricostruire e soprattutto di guardare al futuro. Mi fa piacere se posso incoraggiarla con l’impegno di tutte le Istituzioni”.
A San Ginesio Gentiloni è stato salutato dagli applausi di una scolaresca e un bambino gli ha consegnato una letterina rossa, a simboleggiare l’attesa di Babbo Natale.
“Le risorse per la ricostruzione dopo il terremoto ci sono, ma – ha sottolineato il premier – bisogna che ci sia anche l’impegno di tutti per superare strozzature burocratiche e per andare avanti molto rapidamente. Non è un problema di soldi. Il Governo ha stanziato le risorse necessarie, è un problema di lavorare insieme per evitare che l’impegno dei cittadini per tornare e per rilanciare piccoli centri così importanti sia ostacolato da troppe resistenze burocratiche”.
“Mi ha colpito – ha osservato il capo del governo – la devastazioni che si vede qui perché dà il senso della tragedia. Qui il colpo ad Amatrice è stato particolarmente pesante. Adesso bisogna ricostruire per ridare speranza in uno dei borghi più belli d’Italia. C’è ottimismo da parte dei sindaci e delle popolazioni di ricostruire e ricominciare. È un’opera complessa ma ricostruire vuol dire dare futuro”.
“L’esigenza numero uno “sono le scuole, stiamo lavorando molto intensamente, abbiamo poi l’esigenza di mettere in sicurezza i beni culturali, le chiese, i simboli di San Ginesio”. Così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, parlando con i giornalisti al termine della sua visita nel piccolo comune terremotato delle Marche, noto appunto come “la città delle cento chiese”. Contemporaneamente per il premier, bisogna pensare al futuro: “San Ginesio è una una grandissima attrazione turistica”.