24 Gennaio 2025

Incredibile, per l’energia ucraina Tajani regala milioni a Zelensky che in cambio ci chiude il gas

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Mentre l’Ucraina dal 1 gennaio 2025 ha ufficialmente chiuso i rubinetti del gas russo all’Ue (Italia compresa) che passa per i gasdotti nel suo territorio – provocando l’inevitabile innalzamento dei costi energetici nelle bollette di milioni di famiglie -, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, in sordina, ha incredibilmente stanziato 13 milioni di euro per il Fondo di sostegno per l’energia all’Ucraina, paese che ha già ricevuto dai paesi occidentali centinaia di miliardi di euro in armamenti e altri benefit per contrastare la Russia nel conflitto in corso, con l’aggiunta delle decine di sanzioni a Mosca che hanno gravemente danneggiato non la Russia, ma tutti i paesi membri dell’Ue per i mancati introiti dell’import-export. Un suicidio economico che grava su di noi.

“Su indicazione del Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l’Italia ha stanziato 13 milioni di euro per il Fondo di Sostegno per l’Energia dell’Ucraina”. È questo l’incipit del comunicato apparso il 31 dicembre 2024 sul sito degli Affari Esteri italiano.

Il primo gennaio del nuovo anno il governo ucraino ha interrotto le forniture del gas ai paesi dell’Ue che, compatti, hanno e stanno ancora sovvenzionando Zelensky con miliardi e miliardi di euro dei contribuenti, costretti ora a pagare bollette molto più care di quelle che pagavano con l’energia russa, almeno cinque volte meno costosa di quella Usa o di altri paesi che vendono sempre gas russo. Una decisione, quella di Kiev, arrivata dopo il suo mancato rinnovo dei contratti di transito col gigante energetico russo Gazprom, da cui l’Ucraina riceveva quasi un miliardo di dollari per il “pedaggio”.

“In un momento in cui si intensificano gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine, – prosegue la nota del ministero –  tale decisione rappresenta un passo significativo negli sforzi per ripristinare i sistemi energetici danneggiati dal conflitto. Il contributo italiano – uno dei più significativi da parte di un singolo Paese – aiuterà a stabilizzare le forniture elettriche per milioni di ucraini colpiti dalla guerra, in questo periodo difficile”, si legge nella nota.

“Con questo contributo, l’Italia conferma il suo costante sostegno alla resilienza del settore energetico ucraino, anche in vista della Conferenza sulla Ricostruzione dell’Ucraina che si terrà a Roma il prossimo luglio. L’impegno italiano a contribuire al Fondo arriva in un momento cruciale, in cui proseguono gli attacchi alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina. Il contributo riconosce inoltre la capacità del Fondo di reperire senza difficoltà le apparecchiature di cui il Paese ha disperatamente bisogno per ripristinare l’approvvigionamento energetico”.

“Nel corso del 2024, già prima dell’ultima ondata di attacchi, il settore energetico dell’Ucraina aveva subito ingenti danni, rendendo il sostegno internazionale ancora più urgente. La donazione dell’Italia è una testimonianza di solidarietà globale ed evidenzia l’indiscussa importanza del Fondo nel fornire assistenza tempestiva ed efficace al settore energetico ucraino”, conclude il comunicato. Antonio Tajani, è il segretario nazionale di Forza Italia, il partito al governo fondato da Silvio Berlusconi che con Zelensky non avrebbe mai voluto parlarci se fosse stato al posto di Tajani e Meloni.


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