E’ polemica nella maggioranza di governo sullo Ius soli. Alternativa popolare, il movimento del ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha alzato le barricate davanti alla volontà del Partito democratico di approvare entro ottobre la norma che dà diritto alla cittadinanza a chi nasce sul territorio nazionale.
Ap dopo aver puntualizzato nei giorni scorsi che non avrebbe votato il testo in caso di fiducia ribadisce: “per noi la questione è chiusa, se ne potrà riparlare alla prossima legislatura”, ha sottolineato il coordinatore nazionale del partito di Alfano, Maurizio Lupi al termine della direzione. “Serve una legge – ha detto – ma una buona legge. Ora sarebbe un errore avere altre forzature in Parlamento sullo Ius Soli. Per noi si tratta di una questione chiusa per quanto riguarda questa legislatura. Se ne potrà riparlare alla prossima legislatura”, dice ancora Lupi al termine della direzione nazionale di Ap.
“Non ritengo corretta la valutazione di chi dice che non è tempo di fare la legge sullo ius soli. Si deve fare perché crea integrazione ed è una risposta all’inquietudine e alla paura. Non c’è tempo sbagliato per un diritto sacrosanto”, replica il portavoce Pd Matteo Richetti. “Cerchiamo una maggioranza parlamentare per un provvedimento in cui crediamo. Non vogliamo mettere in difficoltà il governo ma la posizione del Pd sullo ius soli non si sposta di un millimetro”, aggiunge.
Ieri l’appello dei vescovi sulla cittadinanza. In mattinata l’appello a una approvazione della legge sulla cittadinanza (venuto nei giorni scorsi anche dai presidenti delle Camere), è stato fatto anche dal ministro della Cultura Franceschini.
“Diciamo al governo basta inseguire la destra. Gentiloni dimostri forza e autonomia. Lo ius soli riguarda la vita e i diritti di 800 mila ragazzi. Questo conta molto di più di Alfano e del suo partito. Il vero regalo alla Lega è inseguire le sue politiche”, afferma Roberto Speranza, coordinatore di Mdp.
Intanto in commissione Difesa al Senato la maggioranza e il governo vanno sotto sulla delega per la revisione del modello professionale delle forze armate con Mdp che vota con l’opposizione.