Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse, in particolare elle zone colpite dal Sisma. Il maltempo, partendo dalla serata di oggi, porterà venti forti settentrionali con raffiche di burrasca a Nord, su Piemonte e Lombardia e, dalla mattinata di domani, sulle Marche, con possibili mareggiate lungo le coste esposte.
Da domani si prevedono precipitazioni temporalesche, sulle Marche e in estensione dal pomeriggio su Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise. Sono previste piogge di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.
Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio idraulico diffuso sui settori meridionali dell’Appennino marchigiano e per rischio idrogeologico sul versante orientale dell’Umbria. Sono in allerta gialla invece i restanti settori di Marche e Umbria, il Lazio, l’ Abruzzo, il Molise e gran parte della Puglia e del Veneto.
Proprio per l’imminente peggioramento del meteo nelle regioni colpite dal terremoto, il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio ha fatto sapere di voler chiudere presto le tendopoli ove sono accampati temporaneamente gli sfollati. Lungo l’appennino marchigiano le temperature possono calare e le tendopoli della Protezione non sono adatte per riscaldamenti.
Secondo Curcio questo va fatto “il prima possibile, già dalla prossima settimana” perché “il meteo cambierà, il clima rischia di diventare più rigido, dobbiamo spostare subito le categorie di persone più fragili”, ha detto nel corso di una riunione coi vertici della Regione Marche, il commissario al post terremoto Vasco Errani, e i sindaci dei comuni del cratere marchigiano.
Intanto, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni è tornato a proporre l’utilizzo dei prefabbricati di Expo. “Le case prefabbricate del campo base – ha detto Maroni – sono a disposizione della protezione Civile e del commissario. Si possono smontare e rimontare dove serviranno in poche settimane, non in sette mesi”.
E per verificare la fattibilità dell’operazione, già domani alcuni tecnici della Regione Lombardia, che conoscono le caratteristiche dei moduli Expo e le necessità urbanistiche che richiedono, saranno a Rieti per incontrare i tecnici delle zone colpite.