Il signore della droga, Joaquìn Guzmàn, detto “El Chapo”, è stato catturato. A darne l’annuncio via Twitter, il presidente messicano Enrique Peña Nieto che ha detto esultante: “Missione compiuta. Lo abbiamo catturato”.
Il portavoce della polizia federale messicana Jose Ramon Salinas ha confermato la cattura di Guzmàn. Soprannominato “Shorty” per la sua altezza, Guzman è riuscito a evadere due volte dalle carceri messicane. La prima fuga è stata nel 2001 da un carcere di massima sicurezza. Da quanto si racconta, “El Chapo” si era nascosto in un carretto della lavanderia.
L’altra fuga è avvenuta dal carcere di massima sicurezza di Almoloya de Juarez. Qui il signore della droga ha attraverso un tunnel sotterraneo lungo un miglio per poi farsi trovare 140 chilometri a nord di San Juan del Rio, dove due piccoli aerei attendevano il suo arrivo.
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Da allora, si era dato alla macchia nascosto in diversi luoghi, tra cui l’Argentina. Nel mese di ottobre, le autorità messicane hanno rivelato che erano sulle tracce di El Chapo, ma un blitz fallì. Lo scorso autunno 34 persone vennero arrestate perché ritenute complici nelle fughe e nei traffici di Guzman.
Joaquin Guzman è a capo del cartello di Sinaloa, conosciuto anche come organizzazione Guzmán-Loera. Si tratta di uno dei più potenti cartelli di trafficanti di droga al mondo che opera nello Stato di Sinaloa, Sonora e Chihuahua.
L’organizzazione gestisce un traffico di droga imponente che negli ultimi anni ha iniziato ad estendersi anche in Europa (Francia, Regno Unito, Paesi Bassi).
Secondo la rivista Forbes El Chapo recentemente, si sarebbe anche infuriato con i miliziani dell’Isis ritenuti responsabili di aver distrutto i carichi di droga in Medio Oriente.