“Traini, l’attentatore di Macerata, l’avevo visto all’orizzonte dieci mesi fa, quando poi abbiamo cambiato la politica dell’immigrazione”. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, rievoca i timori per la tenuta democratica, in due colloqui pubblicati da La Stampa e La Repubblica.
“Noi fermando gli sbarchi, costruendo la legalità e la sicurezza abbiamo fatto capire qual è il confine tra democrazia e populismo, che incatena i cittadini alle paure. E lo abbiamo fatto senza muri, senza filo spinato e senza evocare l’invasione”, sottolinea.
Minniti rivendica l’accordo con la Libia, chiave della sua politica: “Un patrimonio dell’Italia di cui dovremmo essere orgogliosi”, ha detto. “Da sette mesi calano gli sbarchi, una cosa impensabile qualche tempo fa”. Sui rimpatri di 600mila stranieri prospettati da Berlusconi commenta: “E’ una strada superata dai fatti”.
Intanto, dopo i fatti di Macerata la Lega di Matteo Salvini, sarebbe aumentata di circa un punto percentuale secondo alcuni sondaggi politici commissionati in vista delle elezioni politiche del 4 marzo.
L’attentatore di Macerata, Luca Traini, in carcere è stato accolto come un eroe. Gli altri detenuti gli hanno infatti riservato applausi e cori di sostegno.