
Il procuratore di Spoleto, Alessandro Cannevale, alle domande dei cronisti sull’articolo del Fatto Quotidiano circa l’indagine sul governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, non si è sbilanciato: “Di questo non parlo. Non so nemmeno di cosa mi state parlando”, ha detto Cannavale sorridendo. Ma la notizia è confermata da atti: e cioè si evince da un certificato di “comunicazione d’iscrizione a registro” richiesto da una parte offesa. Dall’atto si evince che Visco è indagato dal 28 gennaio 2015 per concorso in corruzione, abuso d’ufficio e truffa, e “infedeltà a seguito dazione o promessa di utilità”.
Stamane in esclusiva sul Fatto, è stato pubblicato un articolo in cui si legge che il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco sarebbe indagato a Spoleto per presunta corruzione, truffa e abuso d’ufficio. Il procuratore non conferma né smentisce l’indiscrezione del giornale diretto da Marco Travaglio.
Dal canto suo, la Banca d’Italia ha fatto sapere di non essere a conoscenza delle iniziative giudiziarie a carico del governatore Visco e di altri organi di Bankitalia riferite dal Fatto.
Il numero uno di Bankitalia sarebbe entrato, insieme ad altre persone, in una inchiesta della Procura di Spoleto sul commissariamento della Banca Popolare di Spoleto (Bps) e la successiva vendita a Banca Desio, avvenuta lo scorso anno. Il commissariamento è stato poi annullato dal Consiglio di Stato.
L’inchiesta della magistratura umbra, diretta dal pm Gennario Iannarone, coinvolge – scrive il Fatto -, quali indagati, oltre a Ignazio Visco anche i commissari nominati da Bankitalia (Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile), i componenti del comitato di Sorveglianza (Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio) e l’attuale presidente di Bps, Stefano Lado, che è vicepresidente di Banco Desio.
Il commissariamento di Bps e della cooperativa Spoleto Crediti e Servizi (21 mila soci), che controllava l’istituto al 51%, fu deciso da Bankitalia dopo un’ispezione avviata nel 2012. Nel 2014 – è la ricostruzione del quotidiano – i commissari decisero di vendere Bps a Banco Desio.

La quota di Spoleto Credito e Servizi scese al 10%, con grave danno economico per i soci della cooperativa. Nello scorso mese di febbraio il Consiglio di Stato ha annullato sia il commissariamento di Bps, sia quello di Spoleto Crediti e Servizi, per cui sono stati promossi ricorsi da parte dei soci della coop per l’annullamento degli atti dei commissari, compresa la vendita dell’istituto di credito.
L’intera vicenda, attraverso alcuni esposti, è finita anche all’esame della Procura di Spoleto, che ha avviato approfondimenti sul commissariamento e sulla vendita di Bps, iscrivendo nel registro degli indagati – secondo quanto scrive il Fatto – tra gli altri, il nome del governatore di Bankitalia Ignazio Visco e dei commissari di Bps.
Nel 2005, un altro governatore di Bankitalia, Antonio Fazio fu implicato in una vicenda giudiziaria per lo scandalo dell’opa della Banca popolare di Lodi su Antonveneta. Fazio è stato costretto alle dimissioni nel 2005.