Dopo due e mesi e mezzo dallo schianto sulle Alpi francesi del volo A320 Germanwings, i resti di 44 passeggeri hanno raggiunto Duesseldorf per essere restituiti alle rispettive famiglie per la sepoltura. Tra loro anche la scolaresca tedesca di Joseph-Koenig-Gymnasium di Halternche con sedici giovani e due insegnanti a bordo che tornavano da Barcellona dopo una gita scolastica.
La compagnia Lufthansa ha messo a disposizione un aereo cargo dove sono state caricate le bare e nella notte sono partiti da Marsiglia.
Elmar Giemulla, l’avvocato di alcune famiglie delle vittime, ha detto che l’arrivo delle spoglie dei parenti morti il 24 marzo scorso sarebbe per loro una relativa “chiusura” del dramma che hanno vissuto 150 famiglie, tante quanti erano paggesseri e membri dell’equipaggio.
Alle famiglie è concesso visitare le bare all’interno di un hangar a Duesseldorf oggi, mercoledi 10 giugno. “Le famiglie non sono ancora rassegnate”, ha detto l’avvocato Giemulla all’Afp. “Non possono e non vogliono rendersi conto che i loro parenti siano morti.
Sarà per loro straziante quando si troveranno davanti alle bare dei propri cari. Ma è necessario, perché hanno bisogno di superare il dramma”, una sorta di elaborazione del lutto, sebbene la ferita per perdite così assurde non si rimarginerà mai.
I resti delle altre vittime saranno rispediti nelle prossime settimane. I passeggeri erano provenienti da 18 paesi, tra cui Australia, Argentina e Giappone, ma la maggior parte delle persone a bordo erano spagnoli e tedeschi.
Il rimpatrio di alcuni dei corpi è stata ritardato la scorsa settimana a causa di errori sui certificati di morte in Francia.
Il disastro aereo in cui sono morte 150 persone, si pensa sia stato causato dal copilota tedesco Andreas Lubitz che avrebbe deliberatamente fatto schiantare l’Airbus A320 Germanwings sulle Alpi francesi. Questo l’esito delle indagini svolte dalla procura di Marsiglia e dal Bea, l’agenzia francese per la sicurezza dell’aviazione civile. Molte cose però nelle loro ricostruzioni non tornano.