19 Marzo 2024

Senatrice No-pass rifiuta di esibire il certificato discriminatorio. Sospesa. “Dissenso vietato”

La parlamentare calabrese Bianca Laura Granato si ribella all'imposizione e al ricatto di Stato: "Quello che sta succedendo in Italia è gravissimo"

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La senatrice no-pass, Bianca Laura Granato (Misto – l’Alternativa c’è), è entrata a Palazzo Madama, sede del Senato, rifiutando di mostrare il proprio green pass e ha preso parte alla seduta della Commissione Affari costituzionali, che sta esaminando proprio il decreto che estende l’obbligo del certificato discriminatorio a tutti i lavoratori.

“Non ho intenzione di esibire il green pass” ha detto Granato alla commessa che glielo chiedeva all’ingresso laterale.

“Lei può entrare – le ha risposto la commessa -, ma noi dobbiamo fare una segnalazione ai questori”. Granato ha quindi passato il varco e, interpellata dall’Ansa, ha spiegato che in mattinata una scena analoga si era svolta allorché si era recata nel suo ufficio, nel palazzo ex Isma, esterno a Palazzo Madama, situato in piazza Capranica: “Anche in quel caso il commesso mi ha fatto passare annunciandomi che avrebbe fatto una segnalazione ai questori”. Granato si è quindi recata nell’aua della Commissione Affari costituzionali dove è iniziato l’esame del decreto sul green pass, al quale la senatrice di Ac ha presentato diversi emendamenti: “Vediamo che succede quando dovrò entrare in Aula” ha quindi detto ai cronisti. Le sanzioni previste dall’Ufficio di presidenza in caso di mancata esibizione del green pass, possono raggiungere la sospensione fino a 10 sedute, con la decurtazione della diaria”.

Dieci giorni di sospensione è la sanzione a carico della parlamentare che si è rifiutata di mostrare il green pass entrando in Senato. Lo ha deciso il Consiglio di Presidenza, come ha annunciato in Aula la presidente Maria Elisabetta Casellati.

Granato ha lasciato Palazzo Madama, dopo la decisione del Consiglio di presidenza di irrogarle la sanzione di 10 giorni di sospensione. Ha ascoltato la decisione del Consiglio di presidenza in Transatlantico, seguendo dal monitor l’annuncio fatto in Aula dalla presidente Maria Elisabetta Casellati. Dopo di che la senatrice no pass non ha tentato di entrare in Aula, dove era previsto un suo intervento dopo le comunicazioni del ministro Lamorgese. Granato ha quindi lasciato autonomamente Palazzo Madama.

Granato difende la sua decisione e, affermando che in Italia ormai il “dissenso è vietato”  (vedi la repressione a Trieste, ndr), cita Cicerone: “Più la caduta di un impero è vicina più le sue leggi sono folli”

Poi sui social spiega: “Non esibirò il Green pass per entrare in Senato, quello che sta succedendo in Italia è gravissimo”
“Siamo cittadini e non sudditi. Rivendichiamo il diritto alla tutela della salute del cittadino secondo quelle che sono le proprie convinzioni: anche per questo non entrerò con il Green Pass in Senato, non ho intenzione di esibire la tessera dell’obbedienza”, scrive la senatrice Granato sui social.

“Quando sono fuori dal contesto parlamentare, per non pormi al di sopra delle regole che subiscono tutti gli altri cittadini , devo esibire il Green Pass e lo faccio ma nel luogo deputato alla rappresentanza dei cittadini mi rifiuto di piegarmi a una distorsione del regolamento del Senato derivante da un decreto legge che è un atto unilaterale del Governo: ancora non è stato convertito in legge, il Parlamento lo sta discutendo in questo momento. Se per caso non mi fosse data la possibilità di entrare in aula, anche prima dell’irrogazione della sanzione, di difendere gli emendamenti che ho presentato e questi decadessero, sarà palese l’atto eversivo perpetrato ai danni dei cittadini privati del loro diritto alla rappresentanza”.

“Infatti se sono assenti i proponenti, gli emendamenti decadono in automatico.
Sono solidale con i manifestanti Trieste e con i manifestanti di tutt’Italia che in questo momento sono l’unico baluardo di uno Stato di diritto che ci stanno negando e ci hanno negato attraverso leggi incostituzionali e autoritarie che non esistono in nessun altro paese europeo”.

“Voglio che i cittadini prendano coscienza del grave pericolo che sta correndo oggi la democrazia in Italia la distorsione del regolamento del Senato ne è solo uno dei tanti esempi. Precludere l’ingresso ai senatori che non esibiscono la tessera verde è un atto che colpisce le minoranze. Questo contrasta con il dettato dell’articolo 64 della Costituzione, che prevede che i regolamenti delle Camere debbano essere rispettosi della rappresentanza anche delle minoranze. Tutto quello che sta avvenendo in Italia è gravissimo e inedito nella storia della Repubblica e ci riporta ad epoche che pensavamo di esserci definitivamente lasciati alle spalle e invece purtroppo stiamo rivivendo”, conclude Bianca Laura Granata.


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