27 Aprile 2024

Qatargate: Cozzolino avrebbe preso soldi. Revocata immunità per lui e Tarabella

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I pubblici ministeri federali belgi sospettano l’eurodeputato italiano Andrea Cozzolino (PD) di aver preso denaro in cambio del blocco di risoluzioni che hanno danneggiato gli interessi dei paesi terzi, secondo un documento pubblicato mercoledì dal Parlamento europeo.

L’accusa è menzionata in uno dei due rapporti che saranno messi ai voti giovedì nell’ambito di una procedura per privare Cozzolino e il suo collega socialista e democratico Marc Tarabella della loro immunità dalle indagini nell’ambito di un’importante inchiesta sulla corruzione. I pubblici ministeri belgi stanno indagando sulle accuse secondo cui gli attuali ed ex deputati e i loro associati hanno preso tangenti dal Qatar e dal Marocco.

Nella relazione su Cozzolino si legge: “Dall’inchiesta in corso risulta che Andrea Cozzolino, dopo il 2019, è sospettato di aver partecipato ad un accordo con altre persone che prevedeva la collaborazione al fine di tutelare gli interessi di Stati esteri al Parlamento europeo”.

I pm sospettano che Cozzolino facesse parte di un accordo che prevedeva “l’impedire l’adozione di risoluzioni parlamentari che potrebbero ledere gli interessi di questi Stati, in cambio di somme di denaro”, secondo il rapporto.

I rapporti sono stati scritti dal copresidente del gruppo di sinistra Manon Aubry, che ha avuto accesso ad alcuni documenti giudiziari delle autorità belghe che sono stati condivisi come parte della loro richiesta di revocare l’immunità ai due deputati.

I pubblici ministeri sospettano inoltre l’eurodeputato belga Marc Tarabella di “aver assunto determinate posizioni nel Parlamento europeo a favore di un paese terzo in cambio di denaro”, secondo il rapporto su di lui. “Una testimonianza contro di lui afferma che potrebbe essere stato risarcito più volte per un importo totale stimato tra 120.000 e 140.000 euro”.

Cozzolino ha presieduto la delegazione del Parlamento con i paesi del Maghreb, compreso il Marocco, ed è stato il principale eurodeputato del gruppo S&D sulle cosiddette urgenze sui diritti umani, testi parlamentari che vengono pubblicati ogni mese condannando le violazioni al di fuori dell’UE.

Secondo quanto riferito, le accuse preliminari che Cozzolino e Tarabella potrebbero dover affrontare sono gravi quanto quelle che le quattro persone attualmente in custodia cautelare hanno già mosso dai pm, in particolare corruzione, partecipazione a un’organizzazione criminale e riciclaggio di denaro.

Cozzolino ha scelto di difendersi in un’udienza a porte chiuse della commissione affari legali la scorsa settimana. I suoi avvocati hanno detto ai giornalisti che non aveva mai ricevuto alcuna forma di risarcimento da potenze straniere.

Tarabella ha rinunciato al suo diritto di difendersi al comitato. Il suo avvocato Maxim Töller ha detto ieri a Politico di “non ha ricevuto nulla”.

Gli eurodeputati della commissione Affari legali del Parlamento hanno votato all’unanimità a favore delle relazioni martedì e un risultato simile è previsto nella votazione finale di tutti gli eurodeputati giovedì.

A quel punto, secondo le regole del Parlamento , la presidente dell’istituzione Roberta Metsola comunicherà ufficialmente la decisione ai due eurodeputati e ai procuratori belgi.

I prossimi passi saranno nelle mani dei pubblici ministeri belgi.

Revocata l’immunità parlamentare a Cozzolino e Tarabella

Intanto, dopo appena 24 ore, la plenaria del Parlamento Europeo ha votato oggi a Bruxelles in favore della rimozione dell’immunità degli eurodeputati Marc Tarabella e Andrea Cozzolino, su richiesta del giudice istruttore belga Michel Claise, che indaga su presunti fatti di corruzione volta ad influenzare i processi decisionali delle istituzioni Ue, il cosiddetto Qatargate.

Entrambe le votazioni sono avvenute per alzata di mano, come previsto in questi casi, riporta Adnkronos. La procedura, iniziata a gennaio, sarà completata quando la decisione verrà formalmente comunicata ai deputati interessati e alle autorità richiedenti, probabilmente molto presto. A quel punto il giudice istruttore Michel Claise potrà procedere come crede e finora ha usato la detenzione preventiva senza troppe remore: i quattro principali sospettati (Pier Antonio Panzeri, Eva Kaili, Francesco Giorgi e Niccolò Figà Talamanca) sono in carcere da quasi due mesi (l’ultimo aveva ottenuto inizialmente i domiciliari, ma la Procura si è opposta).

La procedura era iniziata il 16 gennaio, quando, dopo aver ricevuto la richiesta nell’ambito di un’inchiesta della Procura Federale belga, la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola ne ha annunciato l’avvio.

Come previsto dal regolamento dell’Aula, le richieste di revoca dell’immunità sono state deferite alla commissione Giuridica, che ha adottato le sue raccomandazioni l’altroieri. La proposta di risoluzione della relatrice Manon Aubry (Gue/Ngl, Francia) raccomandava la revoca dell’immunità dei deputati Cozzolino e Tarabella, in modo da consentire lo svolgimento delle indagini da parte delle autorità belghe.

Nessuno dei due deputati si è opposto alla revoca dell’immunità: Cozzolino ha fatto notare che la richiesta della Procura in Italia sarebbe stata respinta per la sua genericità.

La procedura prevede una presentazione iniziale da parte del relatore, un’audizione facoltativa con il deputato interessato (Cozzolino l’ha tenuta, Tarabella non ha voluto), uno scambio di opinioni e una votazione sulla proposta di risoluzione del relatore. Dopo la votazione della commissione, la proposta di risoluzione viene aggiunta all’ordine del giorno della seduta plenaria successiva, dove i deputati la votano a maggioranza semplice.

Inoltre, il Parlamento ha votato sull’immunità di altri tre deputati, non correlati ai casi sopracitati. I deputati hanno deciso di non revocare l’immunità di Nadine Morano (Ppe, Francia) in seguito a una richiesta delle autorità francesi relativa a un caso di presunta diffamazione. Hanno anche deciso di accogliere la richiesta di difesa dei privilegi e delle immunità di Helmut Geuking (Ppe, Germania) nel quadro di un procedimento civile in Germania. Infine, i deputati hanno deciso di revocare l’immunità di Nicolas Bay (Non Iscritti, Francia) in seguito a una richiesta delle autorità francesi relativa a un’indagine preliminare su accuse penali.


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