27 Aprile 2024

Covid, via libera dal Consiglio di Stato all’uso dell’idrossiclorochina

La III Sezione del massimo organo di giustizia amministrativa ha accolto il ricorso di un gruppo di medici specialisti presentato contro l'AIFA. Il farmaco potrà essere utilizzato nelle fasi iniziali. Non è rimborsabile, ma costa poco: circa 7 euro

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Il Consiglio di Stato ha detto sì all’uso dell’idrossiclorochina come terapia contro il Covid-19, purché sia prescritta da un medico. La III Sezione del massimo organo di giustizia amministrativa, presieduta da Franco Frattini, ha infatti accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base, curato dagli avvocati Erich Grimaldi e Valentina Piraino.

Gli appellanti sono medici specialisti che, durante la pandemia da SARS-CoV-2, si sono occupati dei pazienti affetti da tale patologia e hanno esercitato la loro attività sul territorio nazionale, somministrando a tali pazienti, nella prima fase della pandemia, l’idrossiclorochina.

La decisione del Consiglio di Stato
I giudici amministrativi hanno sospeso la nota del 22 luglio 2020 dell’AIFA (l’Agenzia italiana del farmaco) che di fatto vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal “bugiardino” [foglietto illustrativo, ndr]) dell’idrossiclorochina nella cura del Covid-19.  Il farmaco è analogo della clorochina ed è un antimalarico, attualmente utilizzato nel nostro Paese in campo reumatologico ma che ha dato buoni risultati nella cura del Covid.

Secondo il Consiglio di Stato, non c’è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione dell’utilizzo dell’idrossiclorochina sul territorio nazionale da parte dei medici curanti. “La scelta se utilizzare o meno il farmaco deve essere rimessa all’autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico in scienza e coscienza” e con l’ovvio consenso informato del singolo paziente, fermo restando il monitoraggio costante e attento del medico che la prescrive.

Il commento dell’avvocato Erich Grimaldi riportato da Byoblu
“Ho restituito una giusta opportunità di cura agli italiani, con la riabilitazione dell’idrossiclorochina, dopo un’ardua battaglia legale di sette mesi”, ha commentato l’avvocato Grimaldi, che ha presentato nel ricorso ampia documentazione degli studi clinici redatti da molti medici, come ad esempio il professor Luigi Cavanna, che hanno utilizzato con successo l’idrossiclorochina nei mesi di massima emergenza sanitaria.
“Con rammarico non riscontro ancora molti iscritti nel comitato per la cura tempestiva domiciliare del Covid-19, fondato per la tutela degli italiani”, ha aggiunto l’avvocato.

Una giornata meravigliosa
L’ordinanza del Consiglio di Stato ha precisato che non è sospesa la decisione dell’Aifa di escludere la prescrizione off label dell’idrossiclorochina dal regime di rimborsabilità. Il farmaco dunque si potrà utilizzare, ma non sarà rimborsato dal servizio sanitario nazionale. In ogni caso il costo è abbastanza contenuto: circa 7 euro.
È comunque indubbiamente una giornata meravigliosa per i pazienti affetti dal covid, per i medici curanti che riacquistano la loro libertà scientifica sancita anche in Costituzione e per la giurisprudenza italiana che prende in nome del popolo italiano una decisione in favore di quest’ultimo.

LEGGI LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO


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