E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che permette la stabilizzazione di lavoratori precari del Servizio Sanitario Nazionale. Con il provvedimento, fortemente voluto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, si apre una nuova fase per infermieri, medici e altro personale con contratto di lavoro a tempo determinato che da anni garantisce la continuità nella erogazione delle prestazioni di cura e assistenza sanitaria dei cittadini. Lo rende noto il ministero della Salute, sottolineando che spetterà ora alle singole aziende sanitarie avviare i concorsi riservati.
“E’ un’altra promessa mantenuta – dichiara il ministro Lorenzin – un segnale importante per migliaia di lavoratori della sanità, sui quali il Servizio Sanitario Nazionale fa quotidianamente affidamento. Il Governo ha fatto la sua parte in quello che ritengo un primo passo fondamentale.
“Auspico – dice Lorenzin – che adesso i bandi dei concorsi riservati siano pubblicati con massima celerità. Il Ministero seguirà adesso con grande attenzione la fase attuativa, “affinché – conclude il dicastero – i lavoratori possano trovare al più presto stabilità nella loro attività professionale”.
Sono oltre 32mila i precari destinatari del decreto ministeriale. Personale medico, infermieristico, tecnico – amministrativo che hanno operato e operano a vario titolo nelle varie strutture italiane.
Nel decreto, firmato lo scorso 2 marzo, viene prevista la possibilità di avviare procedure concorsuali entro il 2018 riservate al personale precario degli enti del Servizio sanitario nazionale e sino al 50% delle risorse finanziare disponibili per assunzioni a tempo indeterminato.
Potranno partecipare ai concorsi per la stabilizzazione dei precari coloro che abbiano prestato un servizio effettivo non inferiore ai tre anni nell’ambito del quinquennio precedente.
Il Decreto disciplina anche le procedure di reclutamento speciale per lavori socialmente utili (Lsu) e per lavori di pubblica utilità (Lpu) e la proroga dei contratti a tempo determinato che si intenda stabilizzare.
L’ambito di applicazione del decreto, le procedure, laddove previste, sono riservate al personale del comparto sanità e a quello appartenente all’area della dirigenza medica e del ruolo sanitario degli Enti del Servizio sanitario nazionale dislocati nelle regioni italiane.
“Questo provvedimento – aveva detto Lorenzin dopo l’approvazione del Dpcm – non azzera tutto il precariato in Sanità, ma è sicuramente l’inizio di un percorso virtuoso che ha come finalità ultima quella di eliminare le sacche di precariato presenti nelle Aziende ospedaliere italiane”.