L’hanno definita “Meeting point” l’operazione della Polizia di Stato scaturita stamane in sei arresti di presunti “orchi” che adescavano minori rom, sia maschi che femmine, alla Stazione Termini per farli prostituire per pochi spiccioli. Le vittime minorenni hanno tra i 13 e i 17 anni e venivano “ceduti” a uomini sui quarantanni in cerca di “emozioni forti”. L’operazione della Polizia ha portato in cella sei persone provenienti da Roma, Rieti, Viterbo, Napoli, Chieti e Vigevano (Pavia).
I rapporti sessuali venivano consumati in alberghi, abitazioni degli indagati, parchi, bagni pubblici o a bordo di alcuni treni in sosta lungo i binari della stazione. I compensi variavano dai 10 ai 50 euro a prestazione. Nei mesi scorsi erano stati già arrestati un 59enne e un 79enne mentre consumavano rapporti sessuali coi minori. Un altro vecchietto, di 80 anni, anche lui nel mirino, è morto poco tempo fa.
Un business fiorente quello della prostituzione minorile, in particolare quello in cui le vittime sono giovani quasi tutti di etnia rom. Emanuele Fattori, dirigente del settore operativo della Polfer di Termini, spiega al Corsera che “i pedofili aspettavano i minori, una quindicina, quasi sempre rom, vicino alle scale mobili della stazione. Non c’erano collegamenti tra loro, ma il sistema funzionava tramite passaparola. I rapporti sessuali venivano consumati un po’ ovunque”.