“Le ultime iniziative dell’Occidente, compresa la decisione di permettere a Kiev di colpire dentro i confini della Russia, ci stanno portando “su una strada di problemi molto seri”. Sono le otto della sera quando Vladimir Putin inizia la sua intervista con l’Ansa e le altre agenzie internazionali a San Pietroburgo, sua città Natale, nei giorni del Forum economico internazionale.
Parla per più di tre ore. Spiega che Mosca potrebbe riflettere sul diritto di reagire all’uso da parte di Kiev di missili occidentali contro il suo territorio fornendo a sua volta le stesse armi “alle regioni del mondo da dove verranno sferrati attacchi a siti sensibili di quei Paesi che forniscono armi all’Ucraina”, vale a dire della Nato. Precisa poi che non è intenzione della Russia attaccare l’Alleanza Atlantica. E’ una cosa diversa: “Vi siete inventati che la Russia vuole attaccare la Nato. Siete diventati completamente pazzi? Guardate al nostro potenziale e a quello della Nato, non siamo scemi, la Russia non ha alcuna ambizione imperiale”.
Distingue le due cose, ma la decisione sui missili, è evidente, non gli è andata giù. L’incontro avviene al Lachta Center, il quartier generale della Gazprom, un palazzo ultramoderno che si affaccia sul Golfo di Finlandia. Putin parla con alle spalle una vetrata sul mare, con un molo dove sventolano la bandiera russa, quella dell’Urss e quella dell’impero sovietico, mentre scorre la notte bianca di San Pietroburgo.
Ad una domanda dell’agenzia Ansa risponde anche sulla posizione italiana sull’Ucraina: “Vediamo che la posizione dell’Italia verso la Russia è più contenuta rispetto ad altri Paesi europei e valutiamo questo in modo adeguato”. “In Italia – aggiunge – non si diffonde una russofobia da cavernicoli e lo teniamo in considerazione. Noi speriamo che quando la situazione riguardo all’Ucraina comincerà a stabilizzarsi, riusciremo a ristabilire relazioni con l’Italia forse anche più velocemente che con qualche altro Paese”.
Il centro dell’intervista è sull’Ucraina. La posizione russa è conosciuta ma lo Zar, questa volta, ha l’occasione di raccontarla in diretta anche ai cronisti occidentali: “tutti ritengono che sia stata la Russia ad iniziare la guerra ma invece è iniziata quando c’è stato il colpo di stato in Ucraina”. Ripete che la Russia è intervenuta per aiutare le popolazioni russofone colpite “con le armi” da Kiev. Putin aggiunge che la guerra potrebbe finire presto e dice anche come: “Se gli Stati Uniti smetteranno di fornire armi all’Ucraina, il conflitto finirà nel giro di due o massimo tre mes”‘. Ma cosa succederebbe all’Ucraina? E l’ipotesi di cui si parla in Europa, con la Francia un passo avanti a tutti, dell’invio di militari in Ucraina per il presidente russo non è una novità. “Gli istruttori militari occidentali sono già presenti sul territorio dell’Ucraina e sfortunatamente per loro subiscono perdite. Ma gli Stati Uniti e gli Stati europei preferiscono rimanere in silenzio”.
Anche sulla possibilità dell’uso delle armi nucleari Putin ripete che “la Russia ha una dottrina nucleare la quale prevede che tutti i mezzi possano essere usati soltanto per rispondere ad azioni che minacciano la sovranità e l’integrità territoriale del Paese”. E aggiunge: “L’unico Paese ad aver usato l’arma nucleare sono gli Stati Uniti. Quindi facciamo in modo di evitare la minaccia dell’uso di questo tipo di arma”.
Nega l’uso della disinformazione da parte della Russia in vista delle elezioni europee e risponde anche sulle elezioni americane. Per la Russia non importa chi vincerà le elezioni negli Usa e Mosca non ha mai avuto “una relazione speciale con Donald Trump”. Ma nei suoi confronti c’è una “persecuzione giudiziaria”. D’altra parte gli Usa “non combattono per l’Ucraina ma per la propria leadership nel mondo, e per questo non vogliono che la Russia prevalga”.
Dopo più di tre ore di domande e risposte Putin saluta rispondendo ad una domanda sulle celebrazioni dello sbarco in Normandia: “E’ una festa ma sembra che noi russi siamo estranei, eppure abbiamo dato il maggior contributo di morti e di sacrifici. Non siamo stati invitati. Soltanto i truffatori possono cambiare le carte in tavola”. Il messaggio a Macron non poteva essere più chiaro.