Le forze di Polizia del Tagikistan starebbero interrogando i parenti dei presunti attentatori al teatro Crocus di Mosca. Lo riferisce Ria Novosti che cita una fonte delle forze di sicurezza del paese asiatico.
Le indagini sono state avviate a Dushanbe, la capitale, è sono “sotto il controllo del presidente del Tagikistan Emomali Rahmon, che riceve quotidianamente tutte le informazioni sullo stato di avanzamento delle investigazioni riguardanti l’attacco terroristico al Crocus” commesso, secondo le autorità russe, da Dalerdzhon Mirzoyev, Saidakrami Rachabalizodu, Shamsidin Fariduni e Muhammadsobir Fayzov, nativi del Tagikistan.
La fonte delle forze di sicurezza ha aggiunto che tutti gli accusati della strage, prima di partire per la Russia, vivevano vicino a Dushanbe, nelle città di Vahdat, Gissar e nella regione di Rudaki.
L’obiettivo del governo tagiko è quello di scoprire possibili legami degli autori del massacro con cellule terroristiche islamiche presenti nel paese e altrove, nonché se il gruppo avesse preso o meno denaro, come ammesso da uno di loro, e soprattutto se avevano collegamenti in Medio oriente dove, secondo i servizi segreti russi, sarebbero stati addestrati da apparati occidentali e ucraini. Informazioni che il governo tagiko dovrebbero poi trasferire a Mosca a corredo delle indagini in corso sull’attentato al teatro.