Si allarga l’inchiesta della procura di Firenze sul giro di tangenti sulle Grandi opere. I Ros dei Carabinieri hanno eseguito stamane altre due ordinanze di custodia cautelare emessa dal gip il 31 marzo.
Ai domiciliari sono finiti due imprenditori, Salvatore Adorisio e Angelantonio Pica, accusati di corruzione in concorso con l’ex funzionario del ministero delle Infrastrutture Ercole Incalza, il suo collaboratore Sandro Pacella, Francesco Cavallo e l’imprenditore Stefano Perotti, arrestati il 16 marzo scorso. Inchiesta che scatenò un terremoto politico con le conseguenti dimissioni del ministro Ncd Maurizio Lupi, il cui nome, da non indagato, era comparso nella voluminosa ordinanza della procura fiorentina.
Adorisio e Pica ricoprono gli incarichi, rispettivamente, di presidente del Cda e di amministratore delegato della “Green field System srl”, società ritenuta costituita, secondo l’accusa, per “mediare i rapporti di natura corruttiva fra Perotti, Incalza e Pacella, con la presunta erogazione “di somme di denaro per questi ultimi due”.
A Perotti sarebbe stato invece garantito, quale contropartita, l’affidamento di incarichi di direzione lavori per numerose grandi opere infrastrutturali rientranti nella competenza della Unità Tecnica di Missione Grandi Opere del Ministero delle Infrastrutture, di cui Incalza era a capo.