Spirano venti di guerra tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord. La tensione tra i due paesi è alta, dopo le “minacce” reciproche tra il presidente Donald Trump e Kim Jong-Un, il dittatore nordcoreano che sfoggia la sua forza militare con test missilistici nucleari.
Il presidente Usa aveva detto che “se Pyongyang (la capitale della Corea del nord) continuerà con l’escalation della minaccia nucleare la risposta americana sarà fuoco e furia, come il mondo non ha mai visto”.
La risposta non si è fatta attendere con Kim che, secondo media Usa che citano fonti militari di Pyongyang, starebbe “considerando” un piano per colpire il territorio statunitense di Guam, la maggiore delle isole Marianne nell’oceano pacifico, circa 3.000 chilometri dalla Corea.
Media americani, tra cui la Cnn e la Fox, citano un comunicato diffuso dall’agenzia ufficiale nordcoreana Kcna (non è chiaro se prima o dopo l’intervento di Trump) in cui un portavoce dell’esercito nordcoreano menziona recenti manovre militari Usa che “possono provocare un pericoloso conflitto”.
Intanto, le autorità di Guam rassicurano che il proprio territorio è al sicuro. Il governatore Eddie Baza Calvo ha dichiarato che non esiste alcuna minaccia a Guam o alle altre isole Marianne a nord. Ha quindi aggiunto che continuerà i colloqui col comandante della regione, l’ammiraglio Shoshana Chatfield, per discutere della prontezza della risposta militare affinché Guam “sia pronta a qualsiasi eventualità”.
La congressista locale Madeleine Z. Bordallo ha rilasciato una dichiarazione secondo cui i funzionari del Pentagono le hanno assicurato che il territorio è protetto. Bordallo ha criticato la volontà del presidente americano Donald Trump a rispondere alla Corea del Nord “con fuoco e furia come il mondo non ha mai visto” se Pyongyang continua a minacciare gli Stati Uniti, invitandolo invece a lavorare con la comunità internazionale per allentare le tensioni.
Tensioni che si sono acuite dopo la penultima replica di Kim che ha di nuovo minacciato gli Stati Uniti: in caso di attacco americano “la nostra vendetta sarà mille volte più grande”.