11 Novembre 2025

Nuova giravolta di Trump: “Colpiti tre siti nucleari in Iran”. Il mondo in apprensione

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Attacco degli Stati Uniti all’Iran. Dopo minacce e passi indietro di colpire l’Iran per stare accanto a Netanyahu, il presidente Usa Donald Trump – che pure aveva promesso di prendersi 15 giorni per decidere – questa notte intorno alle 2, ora italiana, ha annunciato di aver colpito tre siti nucleari in Iran.

“Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan”. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow. Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi. Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo. ORA È IL MOMENTO DELLA PACE! Grazie per l’attenzione a questa questione”, ha scritto Trump sul suo social Truth.

L’attacco di Trump è avvenuto in modo unilaterale, ossia senza l’autorizzazione del Congresso Usa, senza aver allertato il governo iraniano e in violazione del diritto internazionale, nonché in violazione dei trattati sul divieto di bombardare siti nucleari.

Gli Stati Uniti sono dunque entrati nella guerra lanciata da Israele contro l’Iran col pretesto di eliminare il programma atomico. “Grazie ai patrioti americani – ha detto – che hanno portato queste nostre macchine magnifiche nei cieli iraniani. Ci sono ancora molti obiettivi da colpire, ma è il momento della pace. Se non ci sarà la pace andremo avanti con altri obiettivi”

L’Organizzazione per l’Energia atomica dell’Iran ha rilasciato una dichiarazione dopo l’attacco americano ai siti nucleari: “L’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran assicura alla grande nazione iraniana che, nonostante le malvagie cospirazioni dei suoi nemici, con gli sforzi di migliaia di scienziati ed esperti rivoluzionari e motivati, non permetterà che lo sviluppo di questa industria nazionale, frutto del sangue dei martiri nucleari, venga fermato”.

Secondo il deputato iraniano Raisi gli attacchi non hanno scalfito il potenziale nucleare iraniano nei siti di Fordow, Natanz e Esfahan. “Danni superficiali”. Ad ogni modo, danni o non danni, sono fermissime le posizioni di Teheran che promettono di non arrendersi di fronte agli aggressori. All’alba di domenica sono piovuti sui cieli israeliani diversi violenti raid. Missili in particolare hanno colpito Tel Aviv e Haifa.

Intanto, sui social sono migliaia i commenti di disprezzo e condanna verso l’ingresso in guerra degli Stati Uniti al fianco di Israele, il cui governo il 13 giugno ha aggredito la nazione sovrana dell’Iran in una guerra preventiva che precipita il mondo sul baratro del terzo conflitto mondiale.

Diverse sono le posizioni di condanna verso gli Stati Uniti, in modo marcato dai vicini paesi arabi, da Russia, Cina e larga parte del blocco dei paesi Brics.

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