
Ventuno dei feriti dell’attacco di ieri sera a Londra versano “in condizioni critiche”. Lo riferisce la Bbc che cita l’Nhs, il servizio sanitario nazionale britannico. I feriti in ospedale sono in tutto 36, mentre le vittime accertate sono 7 (oltre i tre terroristi neutralizzati).
Intanto, l’intelligence britannica è al lavoro per risalire alla rete di islamici radicali che hanno supportato l’azione terroristica dei tre sul London Bridge e poi nella zona di Borough Market.
La polizia ha compiuto un raid a East Ham, dopo quello a Barking, concluso con 12 arresti. Gli agenti hanno trovato l’appartamento di uno dei terroristi, un uomo dai tratti mediorientali, sposato e con dei figli. Iniziano a delinearsi anche i particolari di quegli otto minuti di terrore trascorsi dall’inizio dell’assalto al London Bridge all’uccisione dei tre terroristi a Borough Market. Per bloccarli sono stati sparati 50 colpi da otto agenti, uno dei quali è finito contro un passante che però non è in pericolo di vita.
La polizia ora non esclude che i tre terroristi abbiano avuto complici esterni al commando tuttora da individuare. Dopo il duro discorso pronunciato in mattinata (“Quando è troppo è troppo – ha detto – le cose devono cambiare”), Theresa May è andata a trovare i feriti in ospedale.
“Dobbiamo smettere di essere politicamente corretti e occuparci della sicurezza per la nostra gente. Se non ci facciamo furbi potra’ solo peggiorare”, ha scritto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in uno di una serie di tweet all’indomani degli attacchi a Londra.