I finanzieri del comando provinciale di Roma hanno arrestato stamane Angelo Menghini, noto imprenditore 72enne del settore della vigilanza privata e “dominus” della Securpol group Srl, il figlio Omar Menghini, di 42 anni, ed il braccio destro Roberto Parascandolo (53), in relazione al fallimento, dichiarato nel 2013, della Futura 2011 Srl.
Il Gip del Tribunale capitolino, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha coordinato le indagini del Nucleo di polizia tributaria di Roma, ha infatti emesso un’ordinanza di custodia cautelare per bancarotta fraudolenta aggravata a carico dei tre imprenditori, accusati di aver causato un dissesto di oltre 100 milioni di euro.
L’attività di indagine, effettuata attraverso meticolosi rilevamenti contabili e indagini bancarie e mediante la ricostruzione di complesse operazioni societarie straordinarie, ha consentito di accertare le condotte illecite perpetrate dagli amministratori pro-tempore della Futura 2011 Srl, utilizzata come bad company al solo fine di compiere operazioni in danno dei creditori, che hanno portato all’inevitabile fallimento della società.
In particolare, gli imprenditori hanno dapprima trasferito alla Futura 2011 il capitale sociale delle numerose società del gruppo Securpol, quindi hanno provveduto ad un completo depauperamento delle stesse, trasferendo in locazione alla newco Securpol group tutti i rami di azienda attivi, a fronte di un corrispettivo che, oltre ad essere stato in seguito ridotto, non è stato, in parte, neanche percepito dalla locatrice.
Di conseguenza, le ingenti esposizioni debitorie delle citate imprese nei confronti dell’Erario (pari, complessivamente, a oltre 100 milioni di euro) sono rimaste a carico della Futura 2011, poi fallita.
Tra le poste attive è stata documentata la distrazione dal patrimonio della Futura 2011 del marchio “Securpol” – del valore di 6 milioni di euro – ceduto a titolo gratuito.