Domenica di sangue in Israele dove un terrorista, a Gerusalemme, ha travolto e ucciso 4 soldati israeliani e ferito almeno una decina di altre persone. L’attentatore è stato ucciso. Per il premier Netanyahu “l’attentatore è sostenitore dell’Isis”. Le Brigate Qassam hanno fatto sapere che l’autore dell’attacco, Fadi al-Qanbar, “era stato rilasciato dalle prigioni israeliane”.
Il camion ha investito il gruppo di soldati nel quartiere Armon Nanatziv di Gerusalemme est. La polizia israeliana, citando fonti del pronto soccorso, ha precisato che le vittime sono tre donne e un uomo, tutte giovanissime: si chiamavano Yael Yekutiel, di 20 anni, Shir Hajaj, (22), Shira Tzur, (20), e Erez Orbach, (20)
L’assalitore ha colpito i soldati che erano appena scesi da un autobus. Dopo averli investiti l’uomo ha ingranato la marcia indietro ed è ripassato su di loro. A quel punto i soldati rimasti illesi hanno fatto fuoco di lui uccidendolo. Lo ha raccontato alla radio militare l’autista del mezzo dal quale erano scesi i soldati.
“Quando il mondo capirà che il problema è l’odio palestinese?”. Così via Twitter il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Emmanuel Nahshon ha commentato in un prima reazione il “nuovo attacco palestinese”.
Hamas da Gaza ha espresso il suo plauso per l’attacco. Il portavoce del movimento islamico Hazzem Qassem, ripreso dai media israeliani, ha scritto sulla sua pagine Facebook che “le continue operazioni in Cisgiordania e a Gerusalemme est provano che l’Intifada di Gerusalemme non è un evento isolato, ma piuttosto una decisione del popolo palestinese di ribellarsi finché non otterrà la sua libertà e liberazione dall’occupazione israeliana”.
“Secondo tutti gli elementi raccolti finora l’autore dell’attentato di Gerusalemme è un sostenitore dello Stato Islamico”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu al termine di un sopralluogo al posto dell’attacco. “Sappiamo che c’è un filo comune di attentati e certamente può esserci un legame con la Francia e Berlino e adesso Gerusalemme. Noi combattiamo contro questo male e avremo il sopravvento”.
E sull’attentato a Gerusalemme è unanime la condanna degli stati occidentali. Israele, al di là dell’atavico scontro coi palestinesi, è considerato dal Califfato il primo obiettivo da colpire, ovunque si trovino i suoi abitanti nel mondo. Oggi la strage nel cuore della Terrasanta.