Una serie di grossi incendi hanno devastato in Grecia, alle porte di Atene. Quando sono ancora in corso le operazioni di soccorso e spegnimento dei roghi, le autorità greche parlano di oltre cinquanta morti e centinaia di feriti. Vi sono anche dispersi.
Migliaia le persone evacuate, la località di Mati è incenerita. Il fumo denso ha raggiunto la capitale e si vede il Partenone avvolto da una nube fitta. Chiusa la principale autostrada di collegamento con il Peloponneso. Sul campo sono stati dislocati centinaia di vigili del fuoco e decine di mezzi, tra aerei anti-incendio. Elicotteri cercano di circoscrivere i roghi dall’alto.
Il governo greco ha chiesto aiuto all’Europa. Nel frattempo la Turchia, storicamente “rivale” della Grecia, ha offerto aiuto nei soccorsi. La Farnesina attraverso l’Unità di Crisi e l’Ambasciata ad Atene lavora per verifiche con le autorità locali ed assistenza ai connazionali, si legge in un tweet della Farnesina che diffonde anche un numero di emergenza da chiamare in caso di necessità: +390636225.
Secondo i media locali, decine di corpi sono stati trovati nella regione della Costa d’Argento, tra alcune case a 30 metri dalla spiaggia. Il sindaco di Pikermi-Rafina, Evangelos Bournos, ha detto che gli incendi hanno distrutto finora almeno 1.000 abitazioni nella zona. Si teme che alcuni dispersi, per fuggire alle fiamme, si siano tuffati in mare e siano morti annegati.
“Ho visto cadaveri, auto bruciate, mi sento fortunata ad essere viva. Mati non esiste nemmeno più come insediamento”, ha detto una donna sopravvissuta. Mati è una località turistica costiera nella regione di Rafina, a circa 40 km a nordest di Atene. Qui si conta il maggior numero di vittime, morte nelle loro case o nelle auto.
Il governatore dell’Attica, che ieri ha proclamato lo stato di emergenza nella zona est e ovest, sta mettendo a disposizione bus e cisterne di acqua per aiutare a domare le fiamme. Migliaia le persone fuggite, decine le auto distrutte e le case incendiate.
“Il fuoco infuria senza sosta, facciamo appello ai residenti di dirigersi verso Corinto per proteggere se stessi e i propri figli”, è il drammatico appello del vicesindaco di Megara, che sorge nei pressi di Kineta, dove le fiamme avanzano con maggiore velocità. “La gente piange, urla al telefono, mentre bruciano le auto parcheggiate e le sirene risuonano ovunque. L’aria è torrida, le fiamme sono vicine”, è la drammatica testimonianza di un cronista nei pressi di Rafina, non lontano da Penteli, epicentro dell’incendio.