“Questo terremoto è stato molto più devastante di quanto non fosse quello del 17 agosto 1999 a Gölcük”, centro nel nord ovest della Turchia a circa 70 km da Istanbul dove si è verificato un terremoto di magnitudo 7.6 che provocò 17mila vittime e oltre 50mila feriti. Ad affermarlo all’agenzia di stampa turca Anadolu è Luigi D’Angelo, Direttore Generale dell’Unità di Protezione Civile italiana impegnato con la sua squadra di ricerca e soccorso ad Antakya, distretto centrale di Hatay.
D’Angelo, che da giovane è stato impegnato anche a Gölcük (e Izmit), ha affermato che il nostro Paese è intervenuto immediatamente per aiutare la Turchia dopo i potenti terremoti del 6 febbraio 2023 nel distretto di Kahramanmaraş e che la squadra di ricerca e soccorso italiana è arrivata ad Antakya 24 ore dopo il sisma partecipando da subito ai soccorsi.
Il Direttore è impegnato nel paese turco con 63 specialisti di ricerca e soccorso e 7 cani addestrati per le ricerche di persone sotto le macerie. D’Angelo ha ringraziato la Presidenza per la gestione dei disastri e delle emergenze, Afad (la protezione civile turca, ndr), per il suo supporto. Grazie al lavoro del team italiano, alcune persone sono state estratte vive dalle macerie.
Riferendosi alla popolazione devastata dal sisma e rimasta senza nulla, il direttore della ProtCiv italiana ha detto all’agenzia che i cittadini “sono stati molto gentili. C’era molta solidarietà e gratitudine verso il nostro team che ha lavorato per loro. “Abbiamo sentito la gratitudine del popolo turco. Ringraziamo la Turchia per aver contribuito ad aiutarci”.
“Non ho mai visto un tale disastro nella mia vita professionale”
Luigi D’Angelo, nella sua valutazione delle distruzioni avvenute nella regione a causa del terremoto, ha detto di non aver “mai assistito a un disastro simile nella mia vita professionale. Sono stato anche in Turchia nel terremoto di Izmit del 1999 (17 agosto), ma questa volta (il terremoto a Kahramanmaraş) è stato molto più devastante”, ha ribadito.
Il direttore D’Angelo ha espresso sentimenti di forte vicinanza e solidarietà al popolo turco sottolineando come il sostegno dato loro dall’Afad e dal governo locale nella regione è stato impressionante.
Luca Rosiello, il capo della squadra italiana di ricerca e soccorso, ha dichiarato che le squadre sono state mobilitate il giorno del terremoto e hanno partecipato per 10 giorni alle operazioni di ricerca e soccorso ad Antakya.
Riguardo alla devastazione causata dal terremoto, Rosiello ha detto che “questo è un disastro enorme, non ho mai visto niente di simile prima”, ha detto. Rosiello ha dichiarato di aver salvato alcune persone dalle macerie, e questo ha dato morale e forza alla sua squadra nelle operazioni di ricerca e soccorso.
I terremoti di magnitudo 7.9 e 7.6 del 6 febbraio 23, oltre le centinaia di scosse di assestamento, alcune anche superiori a 6.0, hanno provocato finora quasi 50mila vittime, ma si teme che il bilancio possa essere molto più pesante. Secondo fonti turche citate dai media sarebbero circa 250mila gli edifici crollati.