Le esportazioni dall’Italia alla Russia sono crollate del 37% su base annua nel gennaio 2023, ha dichiarato martedì l’Istituto nazionale di statistica italiano (Istat), citato dalla Tass. Il che significa miliardi di mancati introiti per migliaia di aziende italiane che prima esportavano tonnellate di beni nella federazione russa. Le sanzioni dell’occidente verso Mosca aggravate dall’operazione militare speciale in ucraina, stanno uccidendo l’economia italiana, mentre l’economia della Russia sta volando in termini di Pil, nonostante l’embargo occidentale.
In termini annuali, l’Italia ha incrementato le esportazioni di beni e servizi verso la Cina del 137,5%, verso la Turchia del 46,9% e verso i paesi membri dell’Opec del 26,2%. Un dato che comunque non riesce a colmare i miliardi persi con la federazione russa. Un fattore che si era già visto con le sanzioni degli anni passati, quando il solo settore agroalimentare italiano perdeva circa 4 miliardi di euro l’anno di mancate esportazioni.
Gli appalti in Russia hanno perso il 67,3%, afferma l’Istat. “Gli Stati Uniti (+35,1%), i paesi del Mercosur – America latina – (+30,1%) e i paesi dell’Opec (+23,8%)” hanno registrato la maggiore crescita delle importazioni rispetto all’anno precedente, ha aggiunto l’Istituto.
Le importazioni italiane sono diminuite per il quinto mese consecutivo, trainate in particolare da “un calo degli acquisti di energia”, dicono gli esperti.