E’ strage in Libano dove nel tardo pomeriggio di giovedì tre kamikaze, forse quattro, si sono fatti esplodere nella periferia sud di Beirut, provocando, secondo il ministero della salute libanese, almeno 41 vittime e oltre 200 feriti. Il bilancio, provvisorio, è destinato a salire per la gravità di molti feriti.
Le missioni suicide, rivendicate dall’Isis, sono state compiute nella zona Burj el-Barajneh, area residenziale di Beirut situata al largo della strada principale che conduce all’aeroporto internazionale. La zona è popolata da sciiti e l’area sud di Beirut è una delle roccaforti degli Hezbollah in Libano.
Burj el-Barajneh, è una nota area commerciale e residenziale, famoso per i suoi negozi e bar. Il quartiere ha subito ingenti danni dalle due esplosioni.
Gli attacchi sono avvenuti di sera, quando i viali sono affollati di famiglie che vi si radunano dopo il lavoro. Le forze di sicurezza libanesi hanno invitato i residenti nella zona a stare lontano dai siti dove sono avvenute le esplosioni.
I media locali del Libano hanno riferito che il corpo di un terzo attentatore suicida è stato trovato sulla scena degli attentati. Testimoni hanno detto che le due deflagrazioni sono avvenute a distanza di qualche minuto l’una dall’altra.
“Ero in piedi fuori dal negozio di un mio amico quando si è verificata la prima esplosione”, ha detto ai microfoni di Al Jazeera un ferito. “Questo non è un settore in cui il movimento degli Hezbollah ha uffici di sicurezza o altro. Questa è una zona dove ci sono donne e bambini. Persone normali che fanno facendo la spesa”, ha detto un altro testimone.
Le persone intervistate dall’emittente araba hanno espresso forti preoccupazioni circa la sicurezza dell’area. Già nel 2014 nella stessa zona si sono registrati infatti attacchi suicidi rivendicati da affiliati ad al-Qaeda.