“Mi hanno molto spaventato gli assembramenti che ho visto di sera nelle città” calabresi. La presidente della Regione Calabria Jole Santelli, intervistata dai giornalisti, giustifica così la durissima ordinanza che impone a due milioni di calabresi di indossare la mascherina anche all’aperto.
Nel mirino quindi i giovani, che si radunano per divertirsi nelle piazze e davanti ai locali della movida senza rispettare quelle che sono le disposizioni anticontagio, mascherine o distanziamento che siano. L’ordinanza, che sta facendo molto discutere, ora prevede che tutti debbano indossare la mascherina, a prescindere dal distanziamento fisico. Ne sono esentati solo i bimbi fino a 6 anni e persone che hanno incompatibilità con il dispositivo di protezione. Sanzioni da 400 a mille euro.
“Bisognava dare un messaggio in un momento delicato”, ha detto Santelli spiegando che al momento “abbiamo piccoli focolai, ma soprattutto abbiamo l’inizio delle scuole e l’inizio dell’autunno, quindi serviva un segnale di attenzione e di accortezza”.
“Stiamo convivendo da Marzo con una tempesta, stiamo seguendo l’evoluzione e non c’è una risposta che da Marzo è valida. Risposte – secondo la Santelli – che devono essere rimodulate di volta in volta rispetto al periodo che si vive”.
In caso di nuovi aumenti di contagi la governatrice non si sbilancia su un eventuale lockdown “Su questo non rispondo, perché sono scaramantica”, ha detto. Intanto la presidente calabrese viene criticata sui social per una decisione che appare “inopportuna ed esagerata”.
In Calabria, secondo i report della regione e dell’Iss, la situazione epidemiologica resta di gran lunga inferiore rispetto a Marzo-Aprile, periodo in cui la regione ha registrato comunque i numeri tra i più bassi d’Italia, sia in termini di “contagi” che in decessi, un centinaio in sette mesi, compresi i due ultra settantenni deceduti oggi a Cosenza. Avevano entrambi gravi patologie pregresse, ma il tampone era risultato positivo, e per questo conteggiati come decessi da Covid come è avvenuto e avviene per larghissima parte dei casi in Italia.
Negli ultimi giorni in Calabria sono stati effettuati oltre 3.600 tamponi da cui sono emersi una cinquantina di presunti positivi al Covid, in larghissima parte tutti asintomatici, cioè persone sanissime.
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