5 Dicembre 2024

Morte Haniyeh, ecco dove (e come) il capo di Hamas è stato ucciso. Cosa non torna

Secondo le ricostruzioni che circolano il capo di Hamas sarebbe stato ucciso da un missile lanciato con precisione chirurgica da un paese straniero. Altre ipotesi indicano il Mossad al centro dell'assassinio, altre ancora di un ordigno piazzato due mesi prima e fatto esplodere a poca distanza quando il leader era all'interno dell'appartamento

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L’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh è stato compiuto probabilmente da un paese straniero, sospetti su tutti su Israele, ma senza escludere che l’attacco, con una precisione chirurgica elevata, possa essere stato commesso con la complicità di ambienti interni, in sintesi che al capo di Hamas sia stata tesa una imboscata. Le ipotesi sono al vaglio di esperti di vario rango, giornalisti d’inchiesta e autorità, quelle iraniane in particolare, ma non solo.

Sul web circolano immagini con l’edificio e l’esatta posizione dove è avvenuto l’attentato. Un’immagine pubblicata online del complesso di Teheran in cui è stato assassinato Haniyeh è recente ed è stata scattata dopo l’attacco mortale. La notizia viene confermata dall’agenzia di stampa turca Anadolu, che ha pubblicato una interessante clip su X che riproponiamo in basso.

Dopo l’omicidio di mercoledì mattina, sono rapidamente iniziate le discussioni sull’ubicazione e la sicurezza della guesthouse in cui era stato preso di mira il capo politico di Hamas.

Gli utenti dei social media iraniani hanno sottolineato che la zona si trova nei pressi del complesso Saadabad, nel nord di Teheran. Anche alcune fonti ufficiose, tra cui gruppi di informazione vicini al Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, hanno iniziato a condividere immagini del luogo.

La ricostruzione video

L’immagine mostra che è stato colpito un appartamento al piano superiore dell’edificio (foto sopra). Quella parte danneggiata della struttura è stata ora coperta con un telo e si possono vedere detriti sul terreno.

Il confronto effettuato da Anadolu tra la struttura e la posizione dell’edificio nella fotografia e le immagini satellitari ad accesso libero conferma che non si tratta di manomissioni. L’edificio nella foto si trova all’interno del complesso che si dice sia protetto dalle Guardie islamiche. È adiacente all’area boschiva settentrionale che circonda il Complesso di Saadabad, noto per la sua concentrazione di musei e strutture storiche.

Le immagini mostrano che l’edificio in cui alloggiava Haniyeh ha una grande facciata rivolta parzialmente verso la città, ma prevalentemente verso le montagne. Grazie alla sua altezza e all’ambiente aperto, la struttura è facilmente visibile da lontano.

Testimoni: “Rafforzata la sicurezza prima dell’attentato”

I residenti che vivono nei pressi del complesso costruito nei primi anni del 1900 hanno dichiarato di non avere informazioni se Haniyeh alloggiasse lì, ma di aver notato misure di sicurezza rafforzate due giorni prima dell’assassinio.

Molte strade, solitamente aperte, sono state chiuse al traffico, è stato riferito ai reporter di  Anadolu. Un residente ha dichiarato che negli ultimi due giorni convogli composti da decine di veicoli accompagnati da guardie speciali sono entrati e usciti dal complesso.

Descrivendo l’attacco che ha ucciso Haniyeh, un residente ha detto: “Abbiamo sentito un boato verso le 2 di notte (ora locale). Non è stata una forte esplosione, ma un suono simile a una lieve esplosione”. Una bomba a basso potenziale in grado comunque di uccidere? E’ giallo.

Un altro residente citato dall’agenzia turca ha confermato di aver sentito un rimbombo simile a una piccola esplosione la notte dell’attacco. Hamas, dal canto suo, afferma che dietro l’attacco c’è Israele. Tel Aviv, tuttavia, non ha ancora commentato l’attacco, sebbene anche in occidente si fa strada l’ipotesi della matrice israeliana, del Mossad, il servizio segreto di Netanyahu, composto da specialisti di alto rango in operazioni all’estero. Ma non è certo.

Da capire se l’intelligence ebraica abbia avuto contatti all’interno per far fuori il nemico numero uno di Tel Aviv. Sui media arabi viene ribadito che l’attacco è avvenuto “da un paese estero”. Tuttavia resta un interrogativo: se attorno al residence di Teheran era stata “rafforzata la sicurezza” – come raccontano le testimonianze -, si può escludere a priori che l’edificio sia stato colpito da poca distanza, magari sempre con la regia di 007 stranieri? Oppure che al leader di Hamas sia stata tesa una imboscata? Mistero.

Il luogo dell’omicidio su GMaps

L’ipotesi di un ordigno piazzato mesi prima e fatto esplodere a distanza

Un’altra ipotesi riportata dal New York Times – che cita ‘sette funzionari mediorientali, tra cui due iraniani, e un funzionario americano’ – è quella di un ordigno piazzato tempo addietro nell’appartamento dove è stato poi assassinato Haniyeh. Almeno due mesi prima, scrive il Nyt. Poi la bomba – con la presenza del capo di Hamas all’interno – sarebbe stata fatta esplodere a distanza. “Il signor Haniyeh – scrive il quotidiano Usa – aveva soggiornato nella guesthouse diverse volte durante la sua visita a Teheran, secondo i funzionari mediorientali. Tutti i funzionari hanno parlato (con tre giornalisti del Nyt) a condizione di mantenere l’anonimato per non condividere dettagli sensibili sull’assassinio”.

Mercoledì, funzionari iraniani e Hamas hanno dichiarato che Israele era responsabile dell’assassinio, una valutazione raggiunta anche da diversi funzionari statunitensi che hanno richiesto l’anonimato. L’assassinio ha minacciato di scatenare un’altra ondata di violenza in Medio Oriente e di sovvertire i negoziati in corso per porre fine alla guerra a Gaza. Il signor Haniyeh era stato uno dei principali negoziatori nei colloqui di cessate il fuoco.

Israele non ha riconosciuto pubblicamente la responsabilità dell’omicidio, ma i funzionari dell’intelligence israeliana hanno informato gli Stati Uniti e altri governi occidentali sui dettagli dell’operazione subito dopo, secondo i cinque funzionari mediorientali citati dal Nyt.

Mercoledì, il Segretario di Stato Antony J. Blinken ha affermato che gli Stati Uniti non avevano ricevuto alcuna conoscenza anticipata del complotto dell’assassinio.

Nelle ore successive all’omicidio, le speculazioni si sono immediatamente concentrate sulla possibilità che Israele avesse ucciso Haniyeh con un attacco missilistico, forse sparato da un drone o da un aereo, in modo simile a come Israele aveva lanciato un missile su una base militare a Isfahan ad aprile.

“Quella teoria missilistica ha sollevato interrogativi su come Israele avrebbe potuto eludere di nuovo i sistemi di difesa aerea iraniani per eseguire un attacco aereo così sfacciato nella capitale”, scrive il quotidiano americano.

L’attacco terroristico è avvenuto il giorno dopo che a Beirut è stato ucciso – con metodi analoghi a Teheran -, Fuad Shukr, tra i comandanti delle milizie di Hezbollah in Libano da dove sabato – secondo i media – sono stati lanciati razzi verso un campo di calcio sulle alture del Golan occupato da Israele. Nel raid, anch’esso terroristico, sono morte dodici persone israeliane, tra cui diversi adolescenti.


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