26 Aprile 2024

Scandalo Mps. Governo contro Bankitalia. Grilli: "Sapevamo". Ma se sapevano perché non sono intervenuti?

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Giuseppe Mussari e la sua lettera di dimissioni dall'ABI
Giuseppe Mussari e la sua lettera di dimissioni dall’ABI

La bomba dei derivati è esplosa. Le dimissioni di Giuseppe Mussari dall’Abi svelano tutto l’imbroglio delle banche ai danni dello Stato. Il Monte dei Paschi di Siena truccava i bilanci e per questo (e non solo) ha ricevuto 3.9 miliardi di euro di fondi pubblici per essere salvata. Il governo tecnico guidato da Monti ha imposto la tassa sulla prima casa (l’Imu) ricavando la stessa cifra  “regalata” al Mps che aveva in cassaforte circa 650 miliardi di dollari di derivati. Cinque, sei volte il Pil del Pianeta. Assurdo.

Sorge legittimo il sospetto di una grande “concertazione” internazionale per rubare ai cittadini risorse che ora devono pagare con gli interessi grazie al governo tecnico amico dei banchieri. stupisce il silenzio di Napolitano (regista del governo tecnico), poi quello del ministro banchiere Passera. Tutti sapevano degli effetti devastanti di questa formula di alchimia monetaria con cui un euro di debito diventava 100 di attivo, ma di soldi virtuali, inesistenti. Numeri. che volano da un computer all’altro delle borse mondiali. Truccavano i bilanci e spillavano soldi pubblici, però. Con la complicità delle banche d’affari, delle cosiddette agenzie di rating che davano a loro discrezione le pagelle a tripla A a queste banche piuttosto che a quei paesi. Intanto incidevano nei mercati, portando in portafogli titoli gonfi d’aria, e sfiancavano l’economia reale. La Lehman Brothers è fallita per queste ragioni.

E’ ancora fresca l’immagine dei dipendenti licenziati uscire con gli scatoloni dalla sede di  New York. Hanno bruciato tutto senza che dal fuoco rimanesse cenere. Dal fallimento della Lehman stiamo ancora pagando le conseguenze di una crisi mondiale senza precedenti. Di più. Le banche hanno provocato la crisi e i popoli hanno dovuto risarcirle pure. Hanno condotto  operazioni di “logoramento” che hanno portato i banchieri ai vertici stessi degli Stati messi in crisi dalla speculazione sui debiti sovrani. Delle bolle dei derivati tutti sapevano, dalla politica ai banchieri, dai faccendieri ai colletti bianchi amici dei banchieri. Sapevano il Pdl di Berlusconi e il Pd di D’Alema e Bersani, fino a Casini, Di Pietro e tanti altri. Coi derivati hanno affossato i paesi europei. L’Italia. Gli enti locali, Conoscevano i rischi e nonostante questo suggerivano o imponevano le nomine a comuni e regioni di consulenti di banche d’affari  senza scrupoli. Unico obiettivo: gonfiare il portafogli.

Che poi ci fosse un sistema collaudato e regolato dal “Do ut des” , le cosiddette “mazzette” è ancora presto per saperlo. Il copione poteva essere più o meno così: “Dai, fidati. Se hai problemi di bilancio in comune o alla regione nomina tizio o caio e stipula contratti “Derivati” con questa o quella banca d’affari. Che ti frega. Intanto risolvi il problema tuo oggi e ti fai bello con i tuoi elettori. Domani le rogne e i debiti alimentati da tassi usurai saranno ripagati dalle giovani generazioni”. Bell’affare. Intanto i consulenti delle banche per “spalmare” i debiti sul futuro dei più giovani percepivano ingentissime parcelle, poi succedeva che questi derivati rigonfiati a dismisura venissero rivenduti sui mercati finanziari, dove si alimentano avvoltoi e speculatori d’ogni specie. Oggi è scoppiato lo scandalo Monte dei Paschi di Siena, che ai più viene in mente per la pubblicità della buonanima di Luciano Pavarotti.

L’ex ad Giuseppe Mussari si è dimesso dall’Abi, potentissima associazione dei bancari italiani. Si è accorto che qualcosa di grosso stesse per succedere e infatti in una lettere ha spiegato il motivo delle sue dimissioni. Palazzo Chigi interviene con il ministro dell’Economia Grilli che da Torino afferma che “La situazione di Mps non è una novità, non è un fulmine a ciel sereno. Conoscevamo le sue problematicità già da un anno. Non ho evidenza di problemi in altre banche. Sui controlli dico solo che sono di competenza di Banca d’Italia”. Agli osservatori non sfugge un dettaglio, visto che siamo in tema di lettere e letterine mandate e ricevute tra governi e banche. Non è ben chiara una cosa: E’ vero che la competenza è della Banca d’Italia (che poi è una Spa privata), ma se il ministro Grilli e il governo Monti-Passera (che da potente banchiere sta in silenzio) conoscevano la grave situazione del Mps perché non sono intervenuti in tempo su Visco e Bankitalia? Appare facile scaricare oggi le responsabilità sulla Banca d’Italia. Se la “corrispondenza” il governo l’accetta con piacere dalla Bce non potevano fare altrettanto con Bankitalia mettendoli in guardia sui rischi, visto che “sapevano”?

Nel frattempo, l’azionista del Mps Beppe Grillo, parteciperà all’Assemblea straordinaria degli azionisti del Monte dei Paschi di Siena. Lo conferma in una nota lo staff del leader del Movimento 5 Stelle.

Monti con Grilli
Grilli con Monti “Sapevamo”. Ma non sono intervenuti su Bankitalia

Intanto a piazza Affari, a Milano, il titolo Mps cede il 7,01% a 0,23 euro, con oltre 485 milioni di euro passati di mano, pari al 4,15% del capitale dell’istituto senese. Ieri era emerso che i vertici della banca avevano omesso alla Banca d’Italia i documenti dello scandalo. Al tempo stesso l’istituto aveva precisato, per la prima volta, che la richiesta dei 500 milioni di Monti bond in più (per un totale di 3,9 miliardi) effettuata a fine novembre è legata alle perdite addizionali sul portafoglio titoli (3,2 miliardi a fine settembre 2012).

Secondo gli analisti di Equita sim, quindi, “il beneficio della riduzione degli spread a fine anno non sarà più di un miliardo ma solo di 500 milioni”. Oggi, intanto è previsto un Cda della banca che non dovrebbe esaminare il portafoglio titoli, mentre la Consob a stretto giro sentirà collegio sindacale e revisori oltre ad essere in contatto costante con i vertici della banca. Domani invece è in agenda l’assemblea straordinaria con all’ordine del giorno il via libera al cda per l’emissione dei Monti Bond, di cui 1,9 finalizzati alla sostituzione dei Tremonti Bond del 2009.

LE REAZIONI
Berlusconi, Banca cui voglio bene, mi concesse mutui – “Io ho un legame particolare con Monte dei Paschi perché grazie a loro potei costruire Milano due e Milano 3, il legame era tale per cui risultai come l’unica società con cui la banca concedeva mutui premiando la mia puntualità nei pagamenti. E’ un istituzione cui voglio bene”. Lo afferma Silvio Berlusconi, ospite di ’28 minuti’ su Radio 2.
Bersani, Maroni ricordi Credit Nord – “A Maroni che ha parlato a nome della Lega dico solo una parola: Credit Nord”, la banca legata al Carroccio salvata nel recente passato. Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, intervenuto ad “Agorà” su Raitre, a proposito delle polemica su Mps.
Fini, Governo farebbe bene a riferire in Parlamento – “Siamo in campagna elettorale e tutto fa brodo, ma la questione è drammaticamente seria. E’ vero che il governo Monti ha stanziato 3,9 miliardi a sostegno dell’Mps ma il primo governo a farlo fu quello di Berlusconi con i Tremonti Bonds”. Così Gianfranco Fini a ‘Omnibus’, La7. “Non si tratta di denaro a fondo perduto e la questione non riguarda solo l’Italia ma credo che il governo Monti farebbe bene a riferire subito in Parlamento, anche se è sciolto, e in Commissione, su questa vicenda che deve far riflettere”.
D’Alema, il sindaco di Siena non è il Pd  – “L’amministrazione comunale di Siena certamente, essendo parte della fondazione Monte dei Paschi, si occupa del Monte dei Paschi, è naturale sia così, questo è il suo compito. Nel senso che la proprietà è posseduta da una fondazione di cui sono soci gli enti locali. In questo non c’é nulla di scandaloso. Il PD non si è mai occupato del Monte dei Paschi. Il sindaco non è il PD, è eletto dal popolo, è un’istituzione, non c’é nulla di scandaloso e strabiliante”. Così Massimo D’Alema, intervenuto a RTL 102.5, ha risposto alla domanda se si fosse arrabbiato quando ha sentito ieri sera Renzi parlare di responsabilità indiretta. “Mentre il PD non si è mai occupato del MPS, il sindaco se ne è occupato e in particolare il sindaco Ceccuzzi è stato quello che ha chiesto oltre un anno fa un ricambio totale al vertice della banca e lo ha fatto anche sfidando alle resistenze che lo hanno portato alle dimissioni. Sono i fatti, non vedo perché ci si debba arrabbiare”, ha concluso. E alla domanda se il rapporto tra lui e Renzi resti complicato: “Assolutamente no, ognuno fa il suo lavoro. Non abbiamo occasioni frequenti per incontrarci. Io ho espresso un sincero apprezzamento per il modo in cui Renzi, dopo le primarie, sta dando una mano a Bersani e al nostro partito nella sfida elettorale. E’ molto apprezzabile tutto questo”.
Adusbef, pronti esposti contro Bankitalia e Consob – Adusbef annuncia esposti-denunce alla magistratura contro Banca d’Italia e Consob per la vicenda dei derivati di Mps. E’ quanto si legge in una nota dove punta il dito contro “la Banca d’Italia, che dispone di un esercito di 7.500 dipendenti e di un ufficio di vigilanza di prim’ordine diretto fino a poco tempo fa dalla signora Anna Maria Tarantola” e la Consob. Adusbef insiste poi “sulla favoletta raccontata da Bankitalia, che ieri oltre ad aver dichiarato la propria inutilità nell’ammettere di essere stata ingannata da una banca ha il dovere di vigilare anche con strumenti ispettivi, valutando la corretta apposizione delle poste contabili nei bilanci per prevenire crack, dissesti ed abusi nella delicata gestione del credito e del risparmio, senza ingannare a sua volta con cortine fumogene e comunicati poco credibili”. L’associazione, che giudica “poco credibile la storiella dei ‘documenti nascosti'” affermata da Via Nazionale, presenterà esposti denunce alle Procure della Repubblica, “chiedendo di valutare negligenze, connivenze, omessa vigilanza e responsabilità dirette di Bankitalia e Consob”.
Bankitalia: Mps nascose documenti – “La vera natura di alcune operazioni riguardanti il Monte dei Paschi di Siena riportate dalla stampa –   afferma la Banca d’Italia in una nota – é emersa solo di recente, a seguito del rinvenimento di documenti tenuti celati all’Autorità di Vigilanza e portati alla luce dalla nuova dirigenza di Mps”.


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