25 Settembre 2023

Gilet gialli, Macron ammette sue “cavolate” e annuncia ripari

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Barricate dei Gilet gialli a Parigi
Barricate dei Gilet gialli a Parigi (Ansa/Epa)

Il portavoce del governo francese Benjamin Griveaux, a poche ore dal cruciale intervento televisivo del Emmanuel Macron per disinnescare le proteste dei gilet-gialli, si è detto “sicuro che il presidente della Repubblica sarà in grado di ritrovare la strada per raggiungere il cuore dei francesi, toccarli al cuore e parlare al loro cuore”.

Intervistato dalla tv LCI, il fedelissimo del presidente ha evocato come possibili annunci “tagli alla fiscalità” e aumento dei redditi “con bonus eccezionali” per i cittadini. Parole in linea con quelle della ministra del Lavoro, Muriel Pénicaud, secondo cui Macron annuncerà “misure concrete” e “immediate” a vantaggio del potere d’acquisto dei francesi. Escluso invece, salvo clamorose sorprese, un aumento del salario minimo. Rimasto da giorni nel più rigoroso mutismo, salvo un tweet per congratularsi con il lavoro delle forze dell’ordine, Macron si rivolgerà alla nazione alle 20:00 in un solenne messaggio trasmesso dall’Eliseo, da molti considerato come un cruciale punto di svolta per il suo quinquennato. Riuscirà a convincere? Nulla è meno certo ma sono in molti a ritenere che oggi Macron si giochi il suo futuro politico.

Macron, davanti a un gruppo di sindaci ricevuti all’Eliseo, avrebbe ammesso durante il weekend di aver fatto qualche “cavolata”. Riferite da alcuni dei presenti a Le Parisien, le frasi del presidente francese hanno fatto il giro del web: “In questo paese ci sono troppe tasse, troppo fisco…”. Fra le “cavolate” fatte, Macron avrebbe citato la diminuzione degli aiuti per gli alloggi e la limitazione della velocità a 80 km/h sulle strade secondarie di Francia.

Per la quarta domenica consecutiva, Parigi raccoglie le macerie lasciate dai casseur: “Una catastrofe per l’economia”, come la definisce il ministro Bruno Le Maire. A pezzi anche il rapporto Francia-Usa, con Donald Trump caldamente invitato da Parigi a “non immischiarsi” nei fatti interni francesi con i suoi tweet irridenti. E intanto affiorano i sospetti di “ingerenza straniera”, con la Russia in prima fila. Emmanuel Macron, sempre in silenzio e nelle stanze dell’Eliseo, si prepara al lunedì in cui dovrà giocarsi tutte le carte, prima fra tutti il jolly delle concessioni ai gilet gialli per evitare che sabato prossimo prenda forma un quinto appuntamento con la guerriglia a ridosso di Natale.

Accerchiato dai nemici, interni e internazionali, Macron sta mettendo a punto i ritocchi agli annunci che farà stasera, rivolgendosi finalmente ai francesi in tv alle 20. Tagli alle tasse, aumento dei sussidi e delle pensioni minime, rinuncia all’ecotassa, o addirittura rimpasto di governo e siluramento di Edouard Philippe: il toto-proposte impazza, ma già domani mattina si avranno le prime anticipazioni, perché dalle 10 il presidente riceverà all’Eliseo le alte cariche dello Stato, i partiti, i sindacati e tutti i partner sociali per illustrare loro, in anteprima, il suo piano per disinnescare il grande conflitto sociale. “Ho fatto delle cavolate, ci sono troppe tasse in questo Paese!”, si sarebbe sfogato venerdì scorso Macron incontrando i sindaci, secondo la ricostruzione offerta stamattina da Le Parisien. E ora sembra deciso a porvi rimedio.

Ad ogni modo domenica mattina la Francia si è risvegliata ancora una volta con la testa pesante dopo la sbronza di violenza del sabato. Se il consenso per i gilet gialli, pur in calo, resta alto, il governo appare sull’orlo di una crisi di nervi. Il nuovo tweet di Trump, che si accoda ai gilet gialli e spiega la loro rivolta con l’accordo di Parigi sul clima, da lui osteggiato, ha fatto reagire con stizza i vertici: “Noi non interveniamo sulla politica interna americana e ci piacerebbe fosse reciproco”. Per una volta non ha avuto bisogno di codici diplomatici il capo del Quai d’Orsay, Jean-Yves Le Drian, che è stato ben attento ad associare alla sua presa di posizione il presidente Macron.


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