Obama fa il bis negli Stati Uniti, ma non convince. La crisi internazionale sorta nel corso della sua gestione ha spinto molti americani a rinnovargli la fiducia, (si pensi un po’) guastando la festa a quanti speravano in un ritorno a vite nettamente migliori, diciamo normali. Di condizioni favorevoli per il presidente Obama non ce n’era una. Eppure l’ha spuntata. Dalla bolla immobiliare che ha gettato gli americani della disperazione piĂ¹ totale, alla crisi globale che ha messo in ginocchio l’economia mondiale (basti pensare all’Europa sotto attacco dalla speculazione finanziaria americana), dai problemi sociali, alla sanitĂ , dagli altissimi indici di povertĂ e disoccupazione. Altro che uragani…Dopo i problemi generati sotto la sua gestione viene promosso per un secondo mandato e pure con il botto. Solo in America possono succedere queste cose. Evidentemente, ed è una spiegazione, per incapacitĂ dell’avversario che, dopotutto, ha mostrato molto piĂ¹ fair play dei politici nostrani: “Prego che abbia successo”, ha detto Romney dopo la sconfitta. Vincere le elezioni del dopo Obama negli Usa era come vincere le elezioni in Italia dopo Berlusconi: una passeggiata. Pensate che Bersani, avanti di 10 punti 10 nei sondaggi, non ne ha voluto sapere di andare alle elezione e gestire “la patata bollente” che l’Europa chiamava a gestire (il lavoro sporco che sta facendo Monti, per intenderci). Negli States avranno pesato altri fattori, altri elementi.Dunque per Barack Hussein Obama altri quattro anni per cercare di risolvere i problemi che non è riuscito ad affrontare nei primi quattro anni di mandato. Preghiamo anche noi come il suo sfidante che abbia successo, perchĂ© il nostro destino è appeso alle dinamiche politiche ed economiche statunitensi. Un elemento va comunque sottolineato in questo can can mediatico. Abbiamo visto e rivisto oggi le dichiarazioni del nostro capo dello Stato Giorgio Napolitano, classe 1925, quasi sui 90. Obama è del ’61. Napolitano sta in carica per 7 anni, Barack per 4. Non parliamo dei costi e dei dipendenti perchĂ© ci sarebbe da aprire un capitolo a parte.

L’elemento del vecchiume della nostra classe politica va affrontato e subito insieme a modifiche costituzionali che diano la possibilitĂ ad un trentenne di candidarsi al Quirinale e starci al massimo quattro anni (non sette), come gli amici americani. Quattro anni magari rinnovabili una sola volta, mentre per i parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, presidenti di province al massimo due mandati, sempre di quattro anni. Con uno stipendio che gli impedisca di farsi corrompere, quindi dignitoso senza benefit e privilegi. Se poi si fa corrompere o si comporta come i tantissimi Fiorito che ci sono in circolazione, dal Lazio al Veneto, dal Piemonte alla Calabria non sia aspetti che la magistratura faccia il lavoro che spetta alla politica.