E’ caccia spietata al killer di Ester Pasqualoni, l’oncologa di 53 anni brutalmente uccisa ieri pomeriggio nel parcheggio dell’ospedale Val Vibrata a Sant’Omero, nel teramano. La pista privilegiata al momento pare essere quella privata e passionale.
Gli investigatori cercano una Pegeout 205 bianca, la medesima auto che è stata vista aggirarsi nei pressi del nosocomio e poi sparita nel nulla appena dopo il delitto. I carabinieri stanno visionando i filmati dei circuiti di videosorveglianza presenti in zona, sempre che siano immagini utili. I militari, coordinati dal pm Davide Rosati, hanno sentito diversi testimoni in cerca di elementi utili alle indagini.
Intanto è polemica sulle due denunce cadute nel vuoto che la vittima aveva presentato alle forze dell’ordine contro uno stalker che la perseguitava. Lo stesso che probabilmente ieri ha sorpreso la dottoressa nel parcheggio ammazzandola con dei fendenti al collo e al torace. “Sfigurata in volto”, ha detto il collega che le ha prestato soccorso.
ESPLORA IL LUOGO DELL’OMICIDIO
Il parcheggio dell’ospedale, come si vede dalle immagini di street view, è su due livelli su ciascuno dei quali le auto vengono parcheggiate a spina di pesce. Si entra dalla parte superiore di via Bernini e si esce dal punto in cui c’è un’edicola, sul piano dov’è avvenuto il delitto. Ma il killer avrebbe potuto sfruttare anche altre uscite da dietro il plesso rosa dove vi sono altre aree di sosta e si giunge al pronto soccorso, dove c’è un altro ingresso dalla strada principale.
L’assassino conosceva le abitudini del medico, orari di ingresso e di uscita dal nosocomio. Sapeva anche di potere agire indisturbato all’interno del parcheggio e di poter guadagnare l’uscita con facilità.
Una legale, Caterina Longo, amica di Ester Pasqualoni, su Facebook ha scritto di conoscere la situazione dello stalker: “Quante volte sedute a ragionare di quell’uomo. Quel maledetto che ti perseguitava. E non sono riuscita a risolverti questa cosa. Me lo porterò dentro tutta la vita. Donna e amica speciale, ti voglio bene”.