Un potentissimo terremoto di magnitudo 7,9 si è verificato in Turchia, nel territorio a sud-est al confine con la Siria. Il bilancio provvisorio e pesantissimo: finora oltre 5mila morti accertati, e migliaia di feriti. Ci sono ancora molti dispersi. Si scava incessantemente sotto le macerie, è in condizioni climatiche proibitive, con neve e temperature sotto lo zero, con la notte che complica tutto.
Il sisma principale, registrato dall’Ingv, è avvenuto alle 3,17 ora locale (le 2,17 in Italia), ad una profondità di venti chilometri. Poi per tutta la notte ci sono state diverse altre scosse da 4 fino fino a 6,7 gradi della scala Richter, questa avvenuta dopo qualche minuto dalla principale, secondo l’Ugs. Intorno a Mezzogiorno un’altra potente scossa ha devastato un’area ad un centinaio di km dall’epicentro del primo sisma.
L’epicentro del terremoto notturno è stato registrato nel distretto di Pazarcık di Kahramanmaras, nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia, a una cinquantina di chilometri dal confine siriano. La scossa principale è stata avvertita in tutto il Paese turco, in Grecia, Cipro, Siria appunto, e poi in Iran, Libano, Giordania, Israele e Iraq, e nei paesi a nord della Turchia.
Sono centinaia i palazzi residenziali crollati. Oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo D.C.. Ingenti danni e vittime si registrano non solo in Turchia, ma anche in Siria.
Il Dipartimento italiano della Protezione Civile aveva inizialmente diramato un allarme per un possibile tsunami a causa del sisma in Turchia ma l’allerta è stata successivamente revocata. E’ cominciata una catena di solidarietà internazionale con gli Stati Uniti che hanno dato la disponibilità ad inviare “qualsiasi tipo di assistenza” ad Ankara mentre dall’Azerbaigian è già stata inviata una squadra di 370 persone per aiutare nei soccorsi. Altri aiuti di altri paesi stanno arrivando.
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che Mosca è pronta a fornire tutta l’assistenza necessaria ad Ankara in seguito al potente terremoto che ha causato numerose vittime.
Il Cremlino, come riporta Tass, ha citato il telegramma di condoglianze di Putin al leader turco Recep Tayyip Erdogan: “Siamo pronti a fornire l’assistenza necessaria in seguito al terremoto”.
La Russia è vicina al popolo siriano colpito duramente dal terremoto di questa notte. E’ quanto si legge nel messaggio inviato dal presidente russo Vladimir Putin al suo collega siriano Bashar al Assad, secondo una trascrizione dell’agenzia governativa siriana Sana. Putin ha anche detto che la Russia è pronta ad aiutare il popolo siriano colpito dal terremoto di questa notte.
Messaggi di solidarietà al presidente Recep Tayyip Erdogan stanno giungendo da molti paesi del mondo. Erdogan giungerà presto sul posto e sta coordinando le operazioni di soccorso dalla sala della protezione civile turca (Afad). Il presidente ha rilasciato una dichiarazione dopo le valutazioni al Centro di coordinamento AFAD, fa sapere l’agenzia di stampa turca Anadolu.
Questa notte “siamo stati scossi dal più grande disastro dopo il terremoto di Erzincan del 1939 che abbiamo vissuto nel secolo scorso”, ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan.
“Il nostro Stato è intervenuto con tutte le sue istituzioni dopo il terremoto e i nostri governatorati hanno mobilitato tutte le risorse nelle proprie province”, per supportare la rete dei soccorsi.
Una cinquantina di persone sono state estratte vive a Gaziantep, centro in prossimità dell’epicentro della scossa principale, fa sapere Anadolu.
In mattinata un’altra forte scossa di magnitudo 7.6
Un’altra forte scossa in Turchia, magnitudo 7.6. Ancora crolli, morti, feriti e dispersi