E’ in corso dall’alba lo sgombero della ‘Giungla’ di Calais. Alle 6:15 circa sono giunti i primi autobus nell’insediamento nel nord della Francia dove vivono da 18 mesi fra i 6.400 e gli 8.300 migranti. “Tutto si sta svolgendo normalmente, in modo organizzato e metodico”, ha detto il prefetto del Nord-Pas-de-Calais, Fabienne Buccio, intervistata da BFM-TV. Per ora, ha aggiunto la Buccio, sono partiti “17 pullman con 711 migranti a bordo. Altri tre bus stanno per partire”.
Il quotidiano Le Figaro scrive che 1.250 poliziotti sono stati mobilitati per garantire la sicurezza durante l’evacuazione, che secondo le previsioni dovrebbe durare una settimana. I residenti dei comuni che dovranno accoglierli – Allex, Saint-Denis-de Cabanne, San Brevin, sono quelli citati dal giornale – hanno protestato in tutto il Paese contro il loro arrivo. Ma non tutti vogliono rimanere in Francia. Come Ehsan, un afgano di 20 anni, scrive la corrispondente del Guardian, che sta per partire per l’Italia.
A Lesbo decine di migranti hanno attaccato e dato fuoco ad una struttura Ue che gestisce le domande di asilo sull’isola greca. La rabbia è esplosa durante una protesta per i ritardi con cui vengono gestite le domande. La polizia ha detto che circa 70 persone, in maggioranza pakistani e bengalesi, hanno prima lanciato pietre e poi hanno appiccato il fuoco a parte della struttura del campo Moria. Nessuno è rimasto ferito ma tre prefabbricati sono seriamente danneggiati. Ventidue migranti sono stati arrestati. Anche il centro di accoglienza e orientamento di Loubeyrat, nel dipartimento francese del Puy-de-Dome, destinato ad accogliere una parte dei migranti evacuati dalla tendopoli di Calais, è stato colpito questa notte da un tentativo di incendio doloso:. L’edificio era vuoto in quel momento e i pompieri sono intervenuti rapidamente. (Ansa)