Consigliano il vaccino influenzale ai loro pazienti, ma il 70 percento di loro “snobba” la vaccinazione contro l’influenza. Si tratta dei medici. Insieme a loro anche il 90% degli infermieri. I camici bianchi che affiancano i “dottori”, non si vaccinano contro influenza.
L’allarme arriva dalla Società italiana di igiene che spiega la scarsa propensione di medici e infermieri a vaccinarsi con una mancata percezione del rischio e poca conoscenza della materia, nonostante il lavoro che fanno.
Molte le conseguenze anche gravi, senza vaccino. L’operatore sanitario che non lo fa, si può ammalare più facilmente per il contatto con i pazienti, poi le assenze per malattia possono provocare danni organizzativi.
Infine c’è un aspetto etico: l’infermiere o il medico, mentre sono affetti da influenza stagionale, eliminano moltissime particelle virali. Un rischio in particolare se lavorano in ospedale e sono a contatto con malati particolarmente fragili per altre patologie. I sanitari che non si vaccinano rischiano di diventare vettori del virus influenzale, mettendo così a rischio la vita dei pazienti.
Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi lancia un appello pro vaccino ai medici: “Per favore vaccinatevi. Date il buon esempio. Di decessi dovuti a complicanze collegate all’influenza se ne registrano, in italia, circa 8mila ogni anno.
La Società italiana di igiene ha spiegato che il vaccino antinfluenzale per la stagione 2015/2016 conterrà una nuova variante antigenica di sottotipo H3N2. Le novità sono contenute nella Circolare Ministeriale sulla prevenzione e controllo dell’influenza per la stagione 2015-2016 diffusa a settembre dal Ministero della Salute.