
Ha vinto Brexit. Il Regno Unito è fuori dall’Unione europea. Con il 51,9% il “Leave” ha superato il “Remain” che si è fermato al 48,1 percento. Ha vinto il popolo britannico sulle banche, hanno vinto i cittadini che ha maggioranza hanno sancito che questa Ue non va bene. Il premier David Cameron, che aveva indetto il referendum, si è dimesso, cosa che dovrebbe fare in massa tutto il ghota che siede a Bruxelles, da Junker in poi, che perde il più importante socio fondatore dell’Unione europea.
All’inizio della lunga notte elettorale i primi sondaggi commissionati da banche e apparati finanziari davano il fronte “Remain” avanti con una forbice tra il 52/54%. Pools “pilotati” allo scopo di poter speculare ancora per qualche ora dando messaggi “positivi” alle Borse i cui titoli sono volati col supporto della stragrande maggioranza dei giornali filoeuropeisti. Una “squadra” ben collaudata nel fare “terrorismo mediatico” che è stata fermata solo a tarda notte dall’evidenza dei fatti, quando arrivavano i dati reali che si rivelavano opposti rispetto ai sondaggi dei banchieri. Ora sta crollando tutto sotto i loro piedi.
Dopo l’esito schiacciante a favore del “Leave”, comunicato dalla Commissione elettorale della Gran Bretagna, tra i potentati economici e finanziari e i tantissimi supporter che vivono a Bruxelles è calato il gelo. Musi lunghi e panico generale hanno accolto la doccia fredda della vittoria di Farage e Johnson (favorito al 10 di Downing street), vere bandiere di questa storica affermazione.
Una grande lezione di democrazia rispetto al volere di pochi gruppi di potere che pensavano e magari ancora pensano che la volontà popolare non conti nulla. Il Regno Unito lo ha dimostrato: torna autonomo, libero dalle grinfie di Bruxelles, Francoforte e Berlino.
Il popolo inglese non tornerà più povero come volevano farci credere, non avrà un maggior numero di disoccupati, ma diventerà più prospero rispetto a prima. Non dovranno più dipendere dai diktat di Junker e Merkel, né dall’elefantiaca burocrazia Ue. Questo grazie alla forza di Londra che è solo la prima di una lunga serie… A perderci non sono gli inglesi che hanno anzi tutto da guadagnarci, ma ci perde l’Ue, questa Ue arrogante che ai primi segnali che arrivavano dalle urne di tutta Europa ha sempre fatto finta di non sentire né vedere. Se i mercanti del tempio di Bruxelles, camerieri dei banchieri come li definiva Ezra Pound, non prenderanno atto di questo non gli resta che il vuoto che i popoli europei gli costruiranno attorno.