12 Settembre 2024

WP: “Biden invia aerei e bombe a Israele per miliardi di dollari”

Altro che "spaccatura" tra Usa e Tel Aviv. E' ormai palese che entrambi i paesi vogliono la soluzione finale per i palestinesi

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Bombe MK84 (archivio, fonte web)

Gli Stati Uniti hanno autorizzato il trasferimento di aerei da combattimento e bombe per miliardi di dollari a Israele. Lo scrive il Washington Post citando fonti del Pentagono e del Dipartimento di Stato Usa.

Negli ultimi giorni – scrive il WP – l’amministrazione Biden ha tranquillamente autorizzato il trasferimento di miliardi di dollari in bombe e aerei da combattimento a Israele, nonostante le (presunte) preoccupazioni di Washington circa un’offensiva militare prevista a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, che potrebbe minacciare la vita di centinaia di migliaia di civili palestinesi.

“I nuovi pacchetti di armi includono più di 1.800 bombe MK84 da 2.000 libbre ciascuna (circa una tonnellata) e 500 bombe MK82 da 500 libbre (225 kg l’una), secondo funzionari del Pentagono e del Dipartimento di Stato che hanno familiarità con la questione.

Le bombe da 2.000 libbre sono state collegate a precedenti eventi con massacri di massa durante la campagna militare israeliana a Gaza. Questi funzionari, come alcuni altri, hanno parlato al Washington Post a condizione di anonimato perché le recenti autorizzazioni non sono state rese pubbliche.”

Nelle forniture, oltre alle micidiali bombe, ci sono anche 25 jet F-35 che portano la flotta di caccia citati a 75.
Commentando i continui aiuti a “Israele”, un funzionario della Casa Bianca ha detto che condizionare gli aiuti non è la politica degli Stati Uniti, ha riferito il Washington Post.
Il 69% delle acquisizioni di armi “israeliane” nel 2023 proveniva da società statunitensi, il 30% dalla Germania e lo 0,9% dall’Italia, secondo lo studio annuale dell’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (SIPRI) pubblicato a marzo.
Il rapporto ha specificato che “alla fine del 2023, gli Stati Uniti hanno rapidamente consegnato migliaia di bombe e missili guidati a Israele”.

Il trasferimento di miliardi di dollari in armamenti a Tel Aviv viene in larga parte concretizzata dopo che sono emerse presunte spaccature tra Stati Uniti e Israele sulla condotta di quest’ultimo nella guerra, in particolare dopo l’astensione degli Usa nella risoluzione delle Nazioni Unite che hanno intimato a Benjamin Netanyahu un immediate cessate il fuoco. Una finzione, come si è visto. “Una condotta esecrabile quella dell’amministrazione Biden”, nota qualche osservatore. “Mentre fa finta di opporsi al primo ministro israeliano di fatto Biden, o chi per lui, gli tende la mano per proseguire il massacro dei palestinesi”.

Qualche giorno fa il Dipartimento di Stato aveva affermato che l’operazione militare a Rafah avrebbe portato ad un isolamento ancora maggiore di Israele. Parole al vento? Già. A quanto pare Netanyahu non viene fermato da nessuno per stoppare il genocidio a Gaza. Non viene fermato Bibi né i complici statunitensi che continuano a rifornire armi a Tel Aviv.


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