23 Gennaio 2025

Caso Sala, l’Iran convoca l’ambasciatrice italiana: “Accuse Usa false su Abedini. Roma lo rilasci”

Secondo la diplomazia iraniana l'arresto del loro connazionale "è un atto illegale". Il Ministro degli Esteri Nili ha esortato l'Italia a respingere la politica statunitense di presa di ostaggi. "Rilasciare subito il signor Abedini per impedire agli Stati Uniti di danneggiare le relazioni bilaterali tra Teheran e Roma"

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Il Ministero degli Esteri iraniano ha convocato l’ambasciatrice italiana a Teheran Paola Amadei in merito alla continua detenzione in Italia del cittadino iraniano Mohammad Abedini. Amadei è stato convocato dal Direttore generale per l’Europa occidentale del Ministero degli Affari Esteri, Majid Nili, in merito alla continua detenzione di Mohammad Abedini, il cittadino iraniano-svizzero, arrestato il 13 dicembre mentre faceva scalo a Malpensa. Lo riferisce l’agenzia di stampa iraniana Irna.

Questo nuovo sviluppo arriva dopo l’incontro in Italia tra il segretario generale del ministero degli Esteri Riccardo Guariglia e l’ambasciatore iraniano a Roma Mohammad Reza Sabouri per discutere del caso di Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata e trattenuta in un carcere di Teheran dallo scorso 19 dicembre senza una accusa specifica.

Abedini, co-fondatore di un’azienda iraniana, e Mehdi Sadeghi (arrestato negli Usa, ndr), dipendente di un’azienda americana produttrice di semiconduttori, sono stati accusati di aver violato le leggi statunitensi sulle esportazioni.

“La detenzione del signor Abedini – ha spiegato il diplomatico iraniano Majid Nili – è un atto illegale, eseguito su richiesta dell’amministrazione statunitense e in linea con gli obiettivi politici e ostili del Paese di tenere in ostaggio cittadini iraniani”.

“Ciò non solo danneggia le relazioni di lunga data tra Iran e Italia, ma contraddice anche i principi e gli standard del diritto internazionale, comprese le norme sui diritti umani, e può costituire una forma di detenzione arbitraria”, ha aggiunto.

Majid Nili ha esortato l’Italia a “respingere la politica statunitense di presa di ostaggi, contraria al diritto internazionale, in particolare ai diritti umani, per preparare il terreno al rilascio del signor Abedini il prima possibile e per impedire agli Stati Uniti di danneggiare le relazioni bilaterali tra Teheran e Roma.

Le autorità giudiziarie degli Stati Uniti hanno affermato che l’equipaggiamento inviato da questi individui all’Iran è stato utilizzato in un attacco con droni in Giordania il 28 gennaio 2024, che ha causato la morte di tre soldati americani e il ferimento di altri 47.

Abedini, che risiede sia in Svizzera che in Iran, è stato arrestato a Milano, Italia, su richiesta dell’amministrazione statunitense. Sadeghi è un cittadino iraniano con cittadinanza americana che vive nel Massachusetts, dove era stato arrestato dalle autorità americane.

Intanto, ieri, il procuratore generale di Milano ha respinto la richiesta degli arresti domiciliari per Abedini avanzata dal suo avvocato. Elemento che complica e aggrava la situazione per la giornalista Sala. In sostanza, le autorità dei due paesi sarebbero pure propense ad uno scambio, ma ci sono di mezzo la magistratura italiana (il governo non può interferire per la separazione dei poteri, ndr) e gli Stati Uniti, questi ultimi nemici giurati di Teheran.


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