Un raid aereo contro forze dell’Isis da parte dell’aviazione militare egiziana si è trasformata in tragedia a seguito di un clamoroso errore. Sono almeno dodici le vittime tra turisti messicani e le loro guide egiziane uccise nel blitz contro ribelli affiliati all’Isis. I turisti si trovavano a bordo di quattro fuoristrada in una zona “proibita” del deserto occidentale, auto sospettate di essere dei terroristi. Altre 10 persone sono rimaste ferite. “Danni collaterali”, su cui le autorità messicane vogliono delucidazioni esaustive da parte del governo egiziano.
La tragedia, riferisce a quotidiano spagnolo “El Mundo” una fonte del tour operator dei turisti uccisi in Egitto, è avvenuta mentre il gruppo “stava cenando”. Tre aerei da combattimento appartenenti “all’esercito hanno cominciato a sparare e lanciare missili sui veicoli. I corpi dei turisti messicani erano carbonizzati. Alcuni hanno cercato di scappare ma i militari li hanno inseguiti aprendo il fuoco su chiunque fuggisse”.
Il ministero degli esteri messicano ha affermato che almeno due delle vittime sarebbero di nazionalità messicana. L’identificazione è ancora in corso.
L’agenzia turistica che aveva organizzato il tour – ha detto poi una portavoce del ministero egiziano del turismo all’Associated Press, “non aveva permessi e non aveva informato le autorità”, mentre per ogni escursione alla zona di Farafra è richiesta una specifica autorizzazione. “Non dovevano essere lì” ha aggiunto la fonte.
Il ministro degli Esteri messicano, Claudia Ruiz Massieu, ha avuto contatti con l’ambasciatore egiziano in Messico e ha chiesto una approfondita inchiesta sull’accaduto. Ha anche chiesto il sostegno delle autorità egiziane per il rimpatrio dei messicani coinvolti. Jorge Alvarez Fuentes, ambasciatore messicano in Egitto, e rappresentanti consolari si sono recati all’ospedale Dar el-Fouad, alla periferia del airo, e Alvarez ha parlato con
México condena estos hechos en contra de nuestros ciudadanos y ha exigido al gobierno de Egipto una exhaustiva investigación de lo ocurrido.
— Enrique Peña Nieto (@EPN) 14 Settembre 2015
“Il Messico condanna questi atti contro i nostri cittadini ed esige dal governo egiziano un’indagine esaustiva di quanto accaduto”, scrive il presidente messicano Enrique Pena Nieto su Twitter. Il capo dello Stato ha inoltre riferito di aver aumentato il personale diplomatico al Cairo per assistere i feriti e i familiari delle vittime.
L’episodio ricorda il clamoroso errore degli Stati Uniti in Afghanistan, quando in un raid aereo vennero uccisi per mano dei droni della Cia due ostaggi cooperanti tra cui l’Italiano Giovanni Lo Porto, di Palermo e Warren Weinstein. Il presidente Obama ammise l’errore con qualche mese di ritardo e chiese scusa alle famiglie dei due ostaggi.