Una folla immensa ha partecipato stamane nella chiesa del “Sabato Santo”, a Vasto, ai funerali di Italo D’Elisa, il ventunenne ucciso mercoledì scorso, davanti al “Drink Bar”. A sparargli contro alcuni colpi di pistola, Fabio Di Lello che lo ritiene l’assassino della moglie Roberta Smargiassi, la donna travolta dall’auto condotta da D’Elisa lo scorso mese di luglio.
La banda di Chieti, con una marcia sinfonica, ha accolto sul sagrato la bara bianca di Italo. Il parroco, don Antonio Totaro, ha ammonito i presenti: “Si fermi questa ondata di odio. Basta con questa violenza. Due vite completamente spezzate. Ha perso la città. Noi abbiamo perso”.
Il sacerdote ha portato le condoglianze delle famiglie. “E’ qui presente il fratello di Roberta” ha detto alle centinaia di persone presenti in chiesa. “Queste morti riportino nella nostra comunità un po’ di serenità. Basta con i social media. Dobbiamo tornare a parlare tra di noi. Senza conoscere abbiamo condannato” ha aggiunto il parroco.
Intanto, Fabio Di Lello, nell’interrogatorio di garanzia in carcere, si è avvalso della facoltà di non rispondere. “Non era nelle condizioni e nella serenità necessari per parlare” dicono i suoi legali Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni. A carico di Di Lello la Procura ha formulato il reato di omicidio volontario premeditato e si è riservata più tempo in ordine alla convalida e all’adozione delle misure cautelari.
Italo D’Elisa la scorsa estate investì con la sua automobile lo scooter a bordo del quale c’era Roberta Smargiassi, moglie di Fabio D’Elia. La donna sbalzò sul palo di un semaforo e morì in seguito in ospedale. D’Elisa, per quell’incidente venne rinviato a processo per omicidio stradale.