TEHERAN – Una giornalista con la doppia cittadinanza britannica e iraniana, Nazanin Zaghari-Ratcliffe, è stata formalmente accusata di aver tentato di “rovesciare il regime” di Teheran. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso dai Guardiani della Rivoluzione iraniana.
La donna, 37 anni, si trova nel carcere di Kerman nel sudest del Paese dallo scorso 3 aprile, quando è stata arrestata all’aeroporto di Teheran mentre cercava di rientrare in Gran Bretagna insieme alla figlia di 22 mesi, Gabriella, poi affidata ai nonni che vivono in Iran.
Giornalista per la Thomson Reuters Foundation, Zaghari-Ratcliffe è stata oggi accusata di essere ”coinvolta in un tentativo non violento di rovesciare la Repubblica islamica facendo parte di aziende e istituzioni straniere”, riporta l’agenzia di stampa Mizan. L’Iran non tiene in considerazione la doppia cittadinanza e per questo, durante il processo, è stata trattata come una cittadina iraniana.
Secondo i Guardiani della Rivoluzione, Zaghari-Ratcliffe è stata “identificata e arrestata dopo un’ampia operazione d’intelligence” in base alla quale è emersa come “uno dei leader delle reti straniere ostili”. L’accusa ritiene che la donna abbia condotto “varie missioni conducendo le sue attività criminali sotto la direzione dei servivi di intelligence e di informazione di governi stranieri” e promette “ulteriori indagini sul suo caso”. Il marito ha detto che Zaghari-Ratcliffe è stata tenuta in isolamento per 45 giorni. (Aki)