La Russia afferma di “continuare a esser pronta a una sostituzione gratuita del grano ucraino per i Paesi che ne hanno bisogno” dopo lo stop di Mosca all’accordo. E’ il messaggio arrivato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass.
“Certamente”, ha detto Peskov, affermando che la questione delle forniture di grano dalla Russia all’Africa verrà affrontata al summit previsto a fine mese a San Pietroburgo. “Stiamo interagendo con i nostri partner africani. Queste comunicazioni proseguiranno al summit a San Pietroburgo – ha spiegato – Sarà l’occasione per parlare di tutti questi problemi”.
COSA DICE KIEV
Secondo Kiev, “l’attacco russo su Odessa e Mykolaiv con l’uso di missili e droni kamikaze è un’altra prova del fatto che il Paese terroristico vuole mettere in pericolo le vite di 400 milioni di persone in vari Paesi che dipendono dalle esportazioni alimentari ucraine”. Scrive così su Telegram Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino. “Il mondo deve capire che l’obiettivo della Federazione russa è affamare e uccidere persone – incalza Yermak dopo lo stop di ieri di Mosca all’accordo sul grano – Hanno bisogno di ondate di rifugiati. In questo modo vogliono indebolire l’Occidente”.
LE ACCUSE DI MOSCA
Dal Cremlino arrivano accuse a Kiev dopo lo stop della Russia all’accordo sul grano. “Appaiono certi rischi senza le relative garanzie di sicurezza. Pertanto se qualcosa viene formalizzato senza la Russia, andrebbero affrontati questi rischi”, ha affermato Peskov, in dichiarazioni riportate dalla Tass. “Non possiamo dire in che misura e quali Paesi siano pronti ad assumersi questi rischi – ha detto ancora – Anche se prendiamo questa zona di attuazione dell’accordo sul grano, non ci sono più segreti per nessuno; è ovvio che il regime di Kiev usa questa zona per scopi di combattimento. E’ un aspetto molto importante che non va dimenticato”.
Peskov ha definito “inconcepibile” la posizione dei Paesi europei. “Sarebbe appropriato definire inconcepibile la posizione dei Paesi europei”, ha detto, rispondendo ai commenti del segretario di Stato americano Antony Blinken che, prima di lui, aveva definito la decisione della Russia di ritirarsi dall’accordo sul grano “inconcepibile”.
Peskov ha aggiunto che il Cremlino “è categoricamente in disaccordo” con la dichiarazione di Blinken. “La Russia – ha scandito – ha adempiuto ai suoi obblighi e ha prorogato l’accordo più volte, nonostante il fatto che le parti dell’accordo che riguardavano la Russia non siano mai state attuate”.
“Mosca tiene in grande considerazione gli sforzi e i tentativi del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres – ha affermato ancora Peskov – di persuadere i Paesi europei ad adempiere ai loro obblighi previsti dall’accordo sul grano. Apprezziamo molto il ruolo di Guterres; apprezziamo i suoi sforzi di persuadere i Paesi europei ad adempiere agli obblighi che si sono assunti. Tuttavia, sfortunatamente, ciò non è avvenuto”.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, durante una trasmissione televisiva di Channel One ha sottolineato che la Russia non intende più fidarsi delle promesse dei Paesi occidentali e delle Nazioni Unite in merito all’accordo sul grano del Mar Nero, e potrebbe prendere in considerazione il ritorno all’accordo solo dopo aver visto risultati concreti.
“Abbiamo dato tutte le possibilità al Segretario Generale delle Nazioni Unite – ha aggiunto – eravamo pronti a lavorare con lui, e abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per sbloccare la situazione. Non accetteremo più assicurazioni e promesse, o qualche sprezzante iniziativa dell’ultimo minuto mirata solo a farci dire ‘sì’. Solo risultati concreti. E quando verranno presentati tali risultati concreti, solo allora, forse, sarebbe possibile pensare di tornare a questo accordo”.
Zakharova ha sottolineato che la parte russa ha fatto di tutto affinché “i Paesi veramente bisognosi potessero utilizzare i prodotti alimentari che potevano essere inviati attraverso i canali previsti da questo pacchetto di accordi. Ma, sfortunatamente, il gioco dell’Occidente è andato troppo oltre”.
La fine dell’accordo sull’esportazione di grano dai porti ucraini è stata al centro di un colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, e l’omologo russo, Sergei Lavrov. Lo riferisce il giornale turco Cumhuriyet secondo cui Fidan e Lavrov hanno parlato della situazione e delle ripercussioni dopo un colloquio tra il capo della diplomazia turca e il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.
Putin ha commesso “un errore enorme” mettendo fine alla partecipazione di Mosca all’accordo sull’esportazione di grano dall’Ucraina, ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, dopo un vertice a Bruxelles tra i leader dei Paesi dell’Unione Europea e dell’America Latina. “Ha deciso di usare il cibo come un’arma”, ha aggiunto Macron.