Litiga con il padre e lo uccide a fucilate. E’ successo a Lucignano, in provincia di Arezzo, dove un ragazzo di 18 anni, Giacomo Ciriello, intorno alla mezzanotte ha sparato il genitore, Raffaele Ciriello, al culmine di un violento litigio.
Il 18enne, dopo il delitto, ha poi chiamato il 112 e si è costituito. Agli operatori della centrale dopo essersi presentato, il giovane ha detto: “Venite ho ucciso il mio babbo”.
Secondo quanto emerso, il Giacomo Ciriello avrebbe ucciso il padre con una doppietta, regolarmente detenuta in casa. Sul posto è arrivato il personale del 118 che non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo.
Secondo le prime notizie, si tratterebbe di un delitto d’impeto ma i Carabinieri, intervenuti sul posto con il sostituto procuratore Laura Taddei, non escludono alcuna ipotesi. Si indaga per accertare l’esatta dinamica e il movente che ha spinto il giovane a imbracciare il fucile e ammazzare il papà.