Uno scroccone seriale. Si presentava in bei locali, raffinati e costosi, chiedeva posto e si accomodava ordinando dall’antipasto al caffè fino all’ammazzacaffè, ma al momento del conto, con grande disinvoltura diceva: “Mi dispiace ma non ho soldi”.
L’ultima volta, però, il proprietario in Veneto, ha chiamato la Polizia che l’ha denunciato. Lui, un uomo di 54 anni di Occhiobello (Rovigo), si presenta verso le 13.30, come al solito ben vestito, in uno dei ristoranti più noti di Padova: “l’Antico Brolo”, di corso Milano.
Con modi gentile si siede in un tavolo da quattro persone e si fa dare “la Carta”. Legge con “accortezza” e sceglie. Poi con un tocco di classe chiama il cameriere e tutto d’un colpo ordina le pietanze a lui gradite. Comincia con un’aperitivo Brut, poi spaghetti alle Vongole veraci, un Branzino al sale, un Semifreddo alla pesca, un formaggio di fossa con calice di Torcolato, una Grappa barricata e un Caffè, per finire alla grande.
Costo totale 124 euro. Ma al momento che i camerieri consegnato la ricevuta al signore di Occhiobello, ecco recitare il solito copione: “Mi dispiace ma non ho un centesimo”. Erano circa le 15 di venerdì, quando i ragazzi dell’Antico Brolo sono rimasti di stucco davanti a tanta disinvoltura e a una grande faccia tosta. Hanno chiamato il titolare del locale, Mario Di Natale, che con l’esperienza maturata riesce a scorgere un furbo da uno che ha bisogno di un piatto di polenta per placare la fame.
Chiamata la polizia, lo scroccone seriale è stato denunciato. Seriale perché la polizia ha scoperto che non era la prima volta che si presentava, mangiava alla grande e poi smammava senza pagare. Era stato segnalato da più locali.
Al titolare ha detto, secondo quanto scrive il Mattino di Padova: “Consideratevi fortunati. Alla Pergola a Roma ho lasciato un conto da 300 euro”, ha detto il furbo scroccone.
“Non ho mai avuto problemi a offrire un piatto di pasta a chi ha fame ma in questo caso ne ha proprio approfittato”, ha commentato rammaricato il gestore del locale.