17 Dicembre 2025

Morti tra Gaza e Cisgiordania, uccisi 5 giornalisti ‘scambiati’ da Israele per terroristi

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L’esercito israeliano afferma di aver concluso “un’operazione antiterrorismo” di due giorni a Tulkarem, in Cisgiordania, durante la quale sono stati uccisi “sette miliziani armati palestinesi”.

Fra i morti, scrive il Times of Israel, citando l’Idf, “c’erano diversi membri importanti di un gruppo terroristico locale”. Lo riporta l’agenzia Ansa.

Israele afferma che l’operazione è stata compiuta anche con droni e che sono stati sequestrati armi ed esplosivi e compiuti diversi arresti di sospetti.

L’agenzia palestinese Wafa afferma che in totale 9 persone sono state uccise nell’operazione in Cisgiordania e parla di “un uomo di 25 anni” ucciso ieri sera nella sua abitazione assediata dai militari israeliani a Tulkarem, il cui corpo è stato poi portato via dai soldati.

Gaza, 10 morti in nuovi raid Israele, anche 5 cronisti

Fonti sanitarie palestinesi affermano che almeno 10 persone, tra cui cinque giornalisti, sono rimaste uccise in bombardamenti israeliani effettuati la scorsa notte sulla Striscia di Gaza. Lo riportano i media locali arabi.

I reporter del canale palestinese Al-Quds Today, sono morti quando il loro veicolo è stato colpito nelle vicinanze dell’ospedale Al-Awda, mentre altre cinque persone sono state uccise e 20 ferite in un attacco contro una casa nel quartiere Zeitun di Gaza City.

I cinque giornalisti, uccisi in un raid israeliano su Nuseirat, erano a bordo di un furgone parcheggiato che è stato centrato nell’attacco. “Sono morti mentre svolgevano il loro dovere giornalistico e umanitario”, dice Al-Quds Tv. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno invece affermato di avere attaccato un “veicolo” con a bordo “una cellula terroristica della Jihad islamica”, dopo che fonti palestinesi hanno parlato di cinque giornalisti uccisi nelle vicinanze dell’ospedale Al-Awda di Nuseirat. Citato dai media israeliani, l’Idf aggiunge che prima dell’attacco sono state adottate “numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili”.

Tra i giornalisti c’era anche il giornalista Ayman Al-Hadi, arrivato in ospedale con la moglie che stava per partorire il loro primo figlio, ma ha approfittato delle ore di attesa per andare a trovare i suoi colleghi che si trovavano davanti alla porta dell’ospedale a bordo di un mezzo di trasmissione televisiva.

Le forze militari israeliane hanno ucciso finora circa 200 giornalisti arabi che testimoniavano ciò che avviene nella Striscia di Gaza e nei territori occupati, estromettendo dal teatro del genocidio anche importanti emittenti Tv come Al Jazeera. Tel Aviv non vuole in sostanza che vengano ripresi i massacri che il governo Netanyahu compie quotidianamente, ormai, dal oltre un anno.

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