SPECCHIA (LECCE) – Noemi Durini è stata violentemente picchiata e poi accoltellata al capo e al collo. Sono state stabilite le cause della morte della sedicenne uccisa lo scorso 3 settembre, giorno della sua scomparsa, dal fidanzato reo confesso.
I medici legali hanno riscontrato sul cadavere della giovane “lesioni contusive multiple da picchiamento al capo e agli arti e lesioni da arma bianca al capo e collo”. Non emergerebbero colpi di pietra, servite poi solo a nascondere il cadavere.
L’autopsia è stata compiuta tre giorni fa dal medico legale nominato dalla Procura, Roberto Vaglio, e dal consulente della famiglia della vittima, il medico legale barese Francesco Introna, che già avevano espresso “forti sospetti” su ferite tra il collo e la testa.
L’omicida reo confesso, il fidanzato 17enne della ragazzina, è attualmente detenuto in Sardegna con l’accusa di omicidio premeditato, mentre il padre del ragazzo è indagato per sequestro di persona e occultamento di cadavere.
Le indagini sul terribile omicidio di Noemi sono aperte. Investigatori ed inquirenti sono al lavoro per capire se Lucio abbia fatto tutto da solo o sia stato aiutato da un complice. Il movente del delitto non è ancora emerso con chiarezza ma sullo sfondo di questa vicenda appare l’odio e il rancore covato per circa un anno dalle due famiglie.