Omicidio a Messina domenica pomeriggio. Erano da poco passate le 18 quando un uomo, Salvatore La Fauci, esce di casa per fare due passi. Arrivato in strada, comincia ad attraversarla e “costringe” un automobilista a frenare di colpo per farlo passare.
Sembrava finita li, e invece l’uomo a bordo della vettura, arrabbiato per quella brusca frenata, comincia a inveire contro La Fauci e da una parola all’altra tra i due, scende dall’auto armato verosimilmente di un coltello tascabile e aggredisce l’uomo accoltellandolo al torace e lasciandolo a terra.
E’ successo nel tardo pomeriggio di domenica sul viale San Martino, a Provinciale, un quartiere a tre chilometri dal centro di Messina. Trasportato in ospedale, Salvatore La Fauci, 55 anni, è morto in serata al Policlinico di Messina.
L’aggressore, come se nulla fosse accaduto, dopo il fatto si è recato in un bar vicino per lavarsi le mani insanguinate e poi è fuggito buttando via l’arma. Braccato dalla polizia, sulla scorta di diverse testimonianze che ne hanno consentito l’identificazione, ieri sera si è costituito in Questura. Si tratta di Roberto Mangano, vent’anni, incensurato, presunto autore dell’omicidio.
Già nella serata di ieri le forze dell’Ordine in base ai tanti testimoni e anche grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza lo hanno cercato sia nella sua abitazione che a casa della fidanzata, oltre che nei luoghi che abitualmente frequenta, prima che Mangano si consegnasse alla Polizia. In un primo momento sembra che il diverbio tra i due fosse nato per parcheggio.
Su disposizione del pm Anna Maria Arena, il presunto assassino è stato accompagnato nel carcere di Messina-Gazzi. Dovrà ora rispondere del reato di omicidio aggravato. Un omicidio che ha scosso la comunità messinese per un movente tanto futile quanto assurdo.